Ha rubato l'eredità ad un suo cliente, un cingalese detenuto, e oggi ha chiesto di patteggiare la condanna 2 anni e 10 mesi per furto aggravato in concorso. E' la storia di Stefano Bertini (nella foto), avvocato di Firenze, attualmente sospeso, protagonista di una vicenda triste, che lo ha portato a processo insieme a due funzionari di due banche.
La storia è incredibile, Bertini ha tra i suoi clienti un cittadino cingalese che nel frattempo ha ereditato oltre 2 milioni di euro dall'anziano da cui lavorava. Il badante soffre di gravi problemi psichici e in uno scatto d'ira, nel 2010, uccide due suoi connazionali, si costituisce immediatamente, e dopo qualche settimana al carcere di Sollicciano, viene trasferito all'Opg di Montelupo Fiorentino.
Da quel momento, l'avvocato ha prosciugato il conto del badante cingalese, sottraendo oltre 2 milioni di euro, con la complicità dei funzionari di banca.
Alla prima udienza di oggi, il giudice Marco Bouchard ha stralciato le posizioni del Bertini e di una funzionaria di Banca Intesa, perché entrambi hanno chiesto il patteggiamento, accolto dalla pm Christine von Borries (2 anni e 10 mesi per l'avvocato; 6 mesi per la funzionaria). Sui patteggiamenti deciderà il 30 novembre il giudice Serafina Cannata.
Il terzo imputato, funzionario del Monte dei Paschi di Siena, ha scelto di proseguire col dibattimento e dimostrare la sua innocenza. Il cingalese, difeso dagli avvocati Paolo Florio e Donatella Casini, ha chiesto di costituirsi parte civile.
L'avvocato attualmente è in stato di libertà ma è interdetto dall'esercizio della professione.
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