"Piena solidarietà da parte del Consiglio Provinciale ai lavoratori della Isi": sono le parole con cui esordisce l'Assessore al lavoro Elisa Simoni durante la seduta di questa mattina del Consiglio Provinciale oggi straordinariamente riunito proprio per discutere la questione dei lavoratori dell'Azienda di Scandicci. "Domani - prosegue l'Assessore - durante la discussione al Ministero dello Sviluppo Economico noi come Istituzioni abbiamo l'opportunità di compattare le nostre volontà nei confronti del Governo e del recente decreto Romani". La questione della Easy Green, ex Isi, ex Electrolux è piuttosto complessa e parte da lontano. Nel 2007 Electrolux, azienda produttrice di frigoriferi, dichiara la chiusura dello stabilimento di Scandicci per motivi di logica industriale e di spostare la produzione a Susegana. Ma nel contempo si impegna a "cercare soluzioni per ridurre l’impatto negativo sui dipendenti" oltre che fornire agevolazioni per la "reindustrializzazione dello stabilimento di Scandicci" e infatti come racconta Stefano Angelini, Segretario Fiom Cgil, "la Electrolux decise per il progetto industriale della produzione di pannelli solari, cedendo il fabbricato di Scandicci alla Isi per un costo irrisorio, proprio per incentivarne l'acquisto". Quello che sembrava un felice epilogo fu in realtà l'inizio di quella che i lavoratori chiamano amaramente "la storia infinita". "Isi - continua Angelini - ben presto dimostrò di non avere nè la capacità finanaziaria nè quella imprenditoriale adeguate". Si arena dunque la speranza di riassorbire i 370 lavoratori della ex Electrolux, ma i dipendenti e i sindacati non si arrendono e nel dicembre scorso si apre un trattativa per una nuova cordata che rilevi il sito produttivo. Il 2 febbraio 2011 viene firmato il contratto per l'affitto del ramo d'azienda di Isi, che a quel punto si chiamerà Easy Green. L'Odissea per i 370 lavoratori sembrava finalmente conclusa, ma arriva il decreto Romani che taglia pesantemente gli incentivi al settore delle energie rinnovabili. "Quello che ci aspettiamo da domani - riprende l'Assessore Simoni - sono delle informazioni precise rispetto alla questione incentivi. La Isi diventa l'azienda simbolo rispetto al decreto Romani, l'attuazione di tale decreto mette a rischio 10mila posti di lavoro oltre che un settore importante dell'economia Toscana e nazionale. Il secondo punto su cui vogliamo chiarezza - continua Simoni - è il nuovo piano industriale che l'azienda intende intraprendere e soprattutto non intendiamo discutere sull'occupazione di tutti i 370 lavoratori oggi in cassa integrazionestraordinaria per cessazione attività".
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