Avrebbero prestato una piccola somma di denaro a un uomo che, durante il lockdown, aveva bisogno di denaro per delle spese correnti. Ma poi, anche con intimidazioni e minacce, avrebbero richiesto interessi fino ad arrivare al 300% annuo. Per questo motivo, a Firenze, un uomo e una donna, accusati di usura e tentata estorsione, sono finiti agli arresti domiciliari.
La misura cautelare, che prevede anche il divieto di avvicinamento alla persona offesa, è stata emessa dal gip del tribunale di Firenze Angela Fantechi, su richiesta del pm Giuseppe Ledda, ed è stata eseguita dai militari del comando provinciale della guardia di finanza. Contemporaneamente è stata data esecuzione anche al sequestro degli interessi usurai corrisposti.
L'attività d'indagine è nata durante il periodo di lockdown, nell'ambito delle azioni che la Guardia di Finanza svolge costantemente al fine di evitare che la criminalità possa approfittare di stati di difficoltà dei cittadini e delle imprese.
La vittima, a cui serviva una cifra modesta per far fronte ad alcune spese correnti, si era avvicinata al presunto usuraio attraverso una collega di lavoro. Subito sarebbero iniziate le pressanti richieste di interessi sempre maggiori, sino ad arrivare a un tasso del 300% annuo, nonché intimidazioni e minacce. A interrompere l'attività delittuosa le indagini delle fiamme gialle fiorentine, culminate con l'arresto del presunto usuraio e della sua complice.
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