La Procura di Firenze ha in mano le prove, schiaccianti, per portare Riccardo Viti davanti alla Corte d'assise di Firenze con la richiesta di giudizio immediato che stamani verrà depositata in Tribunale dal pm Paolo Canessa. Il maniaco di Ugnano è accusato dell'omicidio di una prostituta romena trovata crocifissa sotto un ponte e di violenze ad altre donne che si prostituivano in almeno altri sei casi. Un giudizio immediato che non lascia scampo, secondo la Procura, alla colpevolezza di Riccardo Viti. Ma se da una parte l'ufficio del pm Paolo Canessa è convinto di avere prove incontrovertibili contro il Viti, e non sono escluse contestazioni per altri episodi simili, il difensore dell'uomo, l'avvocato Francesco Stefani, accusato di essere il mostro di Ugnano chiede il rito abbreviato per il suo assistito. E anche gli arresti domiciliari, da scontare con il braccialetto elettronico perchè non sussisterebbero né l'inquinamento delle prove, in quanto sono state chiuse le indagini per i sette casi contestati, né il pericolo di reiterazione del reato, perchè il Viti non potrebbe lasciare casa a causa del braccialetto, né tantomeno il pericolo di fuga, con il ritiro del passaporto. In queste settimane Viti, attraverso il suo legale, aveva manifestato le sue paure per le continue minacce ricevute in carcere da detenuti romeni e la paura di una vendetta nei suoi confronti per la violenza degli atti compiuti sulle sue vittime. Una storia ancora da raccontare.
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