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Lungarno Vespucci

Hanno sparato a Riccardo Magherini? Trovato un bossolo di pistola - FOTO ESCLUSIVE

Immagine articolo - Il sito d'Italia

Nel fascicolo sulla morte di Riccardo Magherini, il 40enne fiorentino morto in Borgo San Frediano durante un fermo dei carabinieri, spunta un bossolo di pistola ritrovato nei pressi di Lungarno Vespucci dove l'uomo aveva perso il proprio telefono cellulare poi ritrovato da un passante.

Il bossolo è agli atti nei documenti in possesso della Procura di Firenze, si tratta di un 9x21mm. E questo ritrovamento non può che adombrare dubbi e misteri su quello che potrebbe essere accaduto a Riccardo Magherini quella notte.

 

E' suggestivo e suggestionabile, ma non succede tutti i giorni di trovare un bossolo di pistola per strada. E' di una pistola a salve e probabilmente si può anche comprare su Ebay. Non è attribuibile a nessuno. Probabilmente non è stato neanche esploso contro nessuno. Ma è stato trovato nei luoghi in cui è passato Riccardo Magherini. Che è sempre un uomo che un'ora prima di morire ha urlato disperatamente, a chiunque incontrasse, che gli volevano sparare e che lo stavano inseguendo. Fino ad oggi si è sempre pensato che fosse frutto del suo “Excited delirium” (termine utilizzato dai tossicologi nominati dalla Procura di Firenze, il prof. Francesco Mari e la prof.ssa Elisabetta Bertol, per descrivere lo stato di Magherini quella sera, ndr).

 

Ma se fosse successo davvero?

 

Partiamo da quei 25 minuti di 'buco' orario, dalle 00.20 alle 00.45, in cui la procura 'perde' Riccardo Magherini. Uscito dal St.Regis, percorre via Montebello e verosimilmente ruba una pianta al Caffè Curtatone. Cosa succede dopo?

 

Riccardo Magherini viene visto tra “00.30 e 00.45”, “circa alle 00.40” dirà un altro testimone, strattonarsi con una persona a metà di Ponte Vespucci. (CLICCA QUI)

 

Siamo a metà di ponte Vespucci. A pochi metri sia da piazza Ognissanti che da via del Curtatone. Magherini si “strattonava” con un'altra persona sul ponte Vespucci. Una persona “mi pareva vestita di scuro”, dirà il ragazzo, ma che “non ricordo se indossasse una divisa” risponderà agli inquirenti a domanda specifica.

 

Chi litigava con Riccardo Magherini? Il 40enne fiorentino era secondo il testimone “molto agitato e impaurito perchè qualcuno voleva sparargli”. “Mi vogliono sparare” sono appunto le prime parole che l'uomo dice salendo in macchina. Ha paura. Perchè? Di chi?

E' sudato. Ha forse corso per scappare da qualcuno? Da chi? Ha avuto una lite? C'entra per caso quella pianta rubata al Caffè Curtatone? Da lì qualcuno lo ha seguito? E chi?

 

Probabilmente se c'è una lite finisce sulla metà di Ponte Vespucci, nella scena che vedono i ragazzi. Ed un particolare riferito da uno dei giovani seduti sull'auto lascia pensare. “si proiettava in mezzo alla strada sganciandosi il giubbotto e la camicia alzando le braccia si faceva il segno della croce”. Controllandosi la zona del petto (a Magherini verrà effettivamente riscontrata nell'autopsia una ferita nella zona sternale). Poi “appena entrato in auto molto impaurito ci diceva “aiutatemi, mi stanno inseguendo, mi sparano, portatemi dalla polizia”. E se qualcuno gli avesse sparato davvero? E se qualcuno lo avesse inseguito davvero? Chi? E perchè?

 

Ancor di più oggi, quelle telecamere della Dia, esattamente perpendicolari al luogo di ritrovamento di bossolo e telefono cellulare, già chieste, richieste e mai avute, sarebbero potute servire a fare chiarezza.

 

Cosa è successo davvero? L'8 gennaio l'udienza preliminare con la richiesta di rinvio a giudizio con l'accusa di omicidio colposo per quattro carabinieri e tre volontari della Croce Rossa. Ad uno dei militari vengono contestate anche le percosse. Urge verità.

Matteo Calì  (Foto Donato Mongatti)

 

 

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GUARDA LE FOTO DEL BOSSOLO RITROVATO

 

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