Mantenere uno sguardo attento sul mondo e le situazioni più critiche. Con questo intento domani martedì 22 novembre alle 15,45 presso la sede di CGIL Toscana a Firenze (via Pier Capponi 7, Salone Placido Rizzotto) si terrà la presentazione dell’Atlante delle guerre dei conflitti nel mondo.
Il volume, giunto alla settima edizione, pone all’attenzione le guerre e i conflitti in corso per cercare di fare luce sulle cause che li scatenano, sui danni che provocano e sulle conseguenze per le popolazioni tra cui l’esodo di milioni di persone in cerca di rifugio e di sicurezza.
Oggi nel mondo sono trentasei le guerre in corso e almeno dieci le situazioni di forte conflitto per il controllo delle risorse fondamentali, dell’acqua e delle materie prime. Conflitti spesso dimenticati dai mezzi di informazione, ma che provocano disastri ambientali, culturali e soprattutto umani di dimensioni drammatiche: secondo alcune stime, nel 2015 sono state 167mila le persone morte in conflitti e, secondo l’Agenzia dell’Onu per i rifugiati (UNHCR), più di 65 milioni di persone sono state costrette alla fuga dai loro territori, superando per la prima volta la soglia di 60 milioni.
IL PROGRAMMA
Raffaele Crocco, giornalista RAI e direttore dell’Atlante, presenterà i contenuti salienti dell’Atlante e fornirà un quadro dei conflitti nel mondo entrando nel merito delle cause che li sostengono.
Alice Pistoleri, giornalista e redattrice dell’Atlante, presenterà la situazione dei rifugiati nel mondo, le normative ed i problemi relativi alla loro accoglienza e alle richieste di asilo.
Maurizio Brotini (Cgil Toscana) interverrà sul ruolo dell’Europa e del “Vecchio Mondo” di fronte alle questioni epocali dei conflitti,, delle migrazioni e dei cambiamenti climatici
Giorgio Beretta, analista del commercio di armamenti, metterà in luce il ruolo dei maggiori produttori mondiali di sistemi militari nel sostenere i conflitti e porrà in evidenza le normative internazionali, europee ed italiane per controllare e regolamentare il commercio di armamenti, con riferimento all’articolo 11 della Costituzione e alla Legge n. 185/90 entrambi purtroppo oggi disattesi proprio in riferimento alle esportazioni di armi italiane a paesi instabili o in stato di conflitto. L’analista offrirà dati e percentuali con attenzione al ruolo dell’Italia. Coordinerà l’incontro Chiara Bonaiuti, referente del Centro di documentazione CGIL Toscana, che ha curato numerose pubblicazioni sulle spese militari e il commercio internazionale di armi.
“A differenza di altri paesi europei - spiega Raffaele Crocco - c’è in Italia un grosso problema riguardo all’informazione su tutto ciò che avviene nel mondo. Non solo si è generalmente poco interessati, ma si fa fatica a comprendere la relazione tra quanto accade ad esempio in Africa o nel Medio Oriente e la nostra vita quotidiana. Gli stessi mezzi di informazioni riportano spesso solo le diverse crisi ed emergenze che, inevitabilmente, finiscono nell’oblio dopo pochi giorni. Da qui l’idea di un atlante come il nostro che cerca non solo di fare il punto sui conflitti, ma sulle loro cause profonde, sulle conseguenze per le popolazioni. Ma che racconta anche le storie e l’impegno di donne e uomini che hanno fatto della speranza e del coraggio le uniche armi contro la guerra”.
“Leggendo l’Atlante viene ancora più forte l’esigenza di una battaglia per ridurre le spese militari per investire su politica e diplomazia come mezzi di riduzione dei conflitti - dice Maurizio Brotini -. Nel mondo i flussi migratori sono conseguenza di guerre scoppiate anche per i cambiamenti climatici e le desertificazioni, siamo al cospetto di questioni epocali che nessuna frontiera o legge potrà affrontare. Sta anche all’Europa e al Vecchio Mondo iniziare ad attrezzarsi per farlo”.
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