«Firenze ha un sindaco eletto dai cittadini e Matteo Renzi non può screditarlo esercitando un ruolo che non ha più».
Così Paolo Bambagioni (PD), consigliere regionale della Toscana e referente per la Toscana della mozione Emiliano, commenta la vicenda legata al cambio di posizione del sindaco Nardella sulla realizzazione della moschea nell'ex caserma Gonzaga, al confine tra Firenze e Scandicci.
«Solo pochi giorni fa – prosegue Bambagioni – Nardella aveva individuato nell’utilizzo degli spazi della ex Gonzaga la soluzione migliore per andare incontro alla comunità islamica. Una decisione sulla quale aveva mostrato grandi perplessità il sindaco di Scandicci, non riuscendo però a trovare ascolto. Poi, dopo lo “stop” di Renzi, Nardella ha cambiato versione: e i motivi tecnici sembrano una motivazione un po’ debole visto quanto il sindaco si era sbilanciato sulla moschea. Sarebbe stato forse più giusto fare un passo indietro, casomai, ascoltando la voce del territorio, ovvero di Scandicci, e non un ordine calato dall’alto».
«Non voglio entrare nel merito della questione ma l’impressione – prosegue Bambagioni – è che l’ex premier non abbia espresso un parere ma lanciato piuttosto un diktat. La sensazione è che a Firenze, come al Governo, Renzi voglia esercitare un ruolo che non ha più: lo ha fatto con Del Rio per la questione Alitalia e con Nardella sulla moschea. Trovo inappropriato che un sindaco eletto dai cittadini venga screditato in questo modo: il messaggio che passa è che chi comanda non è Nardella ma Renzi. Lo stesso che aveva detto che se avesse perso la scommessa del referendum avrebbe lasciato la politica».
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