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La risposta Pdl alla manifestazione 'Se non ora quando?'

Erica Franchi (Pdl) "Nè con le ragazze tacco 12 nè con le massaie"

Intervista alla fondatrice del gruppo FB 'Non voglio scegliere fra il tacco 12 e le pentole'
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Immagine articolo - Il sito d'Italia

In risposta alla manifestazione ‘Se non ora quando?’, che tra le altre ha avuto le adesioni della direttrice dell’Unità Concita De Gregorio e del Segretario generale Cgil Susanna Camusso, Erica Franchi, dirigente fiorentina del Pdl, ha creato un gruppo su Facebook dal titolo ‘Non voglio scegliere fra il tacco 12 e le pentole’.  E’ la risposta di una donna di destra alla manifestazione che oggi ha riempito le piazze italiane. D - Nel manifesto che lei ha redatto parla di ‘Signorine tacco 12’ e di ‘massaie’ come categorie di donne entro le quali lei non vuole essere costretta a scegliere, ma chi sono nello specifico le signorine tacco 12 e chi sono le massaie? R - Sono delle metafore, delle categorie create dal centro sinistra che relega le donne a uno stereotipo. D - Lei ha definito quella di oggi una manifestazione politica prima ancora che di genere, cosa non la convince? R - Le donne che hanno aderito sono state strumentalizzate: quelle impegnate in politica, soprattutto, non hanno colto il momento positivo per concedere davvero maggiori possibilità alle donne. Per di più mi piacerebbe sapere cosa otterranno domani in termini di azioni positive o di rappresentanza politica. D - Di quale momento positivo parla? R - Lei se è giornalista dovrebbe saperlo, in questo momento la donna è al centro del dibattito e la questione non può essere ridotta a sesso e letto da una parte e pentole dall’altra. D - Qual è invece la sua posizione, da donna, sul condotta del Premier? R - Se ci sono dei fatti che hanno rilevanza penale, saranno i giudici a stabilirlo ma i giudici giusti e non quelli scelti dalla sinistra. D - Leggendo il suo manifesto ho trovato che alcuni passaggi non sono poi così tanto diversi dalle rivendicazioni delle organizzatrici della manifestazione ‘se non ora quando?’ su tutte la De Gregorio e la Camusso. Non sarà forse che scegliere di aderire a questo o a quel manifesto sia solo dettato, in entrambi i casi, dall’appartenenza politica? R - Il mio è sì un manifesto politico ma di genere. Per quanto riguarda la De Gregorio , mi dissocio completamente: parliamo di colei che ha pubblicizzato il suo giornale, con un’immagine avvilente per le donne. Sta giocando un ruolo non corretto sostenendo gli uomini politici del suo partito. D - Si riferisce alla minigonna, ma non è proprio quella il manifesto per eccellenza del femminismo? R - L’immagine era focalizzata sul lato B. Molte di queste signore che oggi scendono in piazza io le ho conosciute negli anni ’70 quando parlavano di libertàsessuale e oggi fanno le moraliste con un atteggiamento che giudico disdicevole e ingannevole. D - Ma la libertà sessuale delle donne giustifica il comportamento del Presidente del Consiglio? R - Io ritengo che il comportamento del Presidente del Consiglio sia assolutamente adeguato e in ogni caso chi decide qual è il codice comportamentale da assumere quando si riveste un ruolo istituzionale? La Boccassini ? I magistrati? E se anche esistesse un organo deputato a tale compito dovrebbero tutti essere passibili di giudizio e non solo Silvio Berlusconi.

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