Le difese di Amanda Knox e Raffaele Sollecito hanno chiesto alla Corte d'assise d'appello di Firenze di riaprire il dibattimento disponendo una serie di perizie e chiedendo di sollevare una questione di costituzionalita' contro il rischio ''di un giudizio all'infinito''. Il difensore di Amanda, l'avvocato Carlo Dalla Vedova, ha presentato ''istanza di legittimita' costituzionale'' per scongiurare il rischio ''che una persona possa essere sotto processo a vita''. Secondo il legale questo sarebbe possibile alla luce del fatto che il reato non va in prescrizione e che potrebbe esserci una serie infinita di rinvii fra Corte d'assise d'appello e Cassazione. Il difensore di Sollecito, l'avvocato Giulia Bongiorno, ha chiesto che la Corte ''si concentri solo su prova affidabili e non sulle congetture, su quelle cioe' che sono molto condizionate dal fatto che si tratta di un processo mediatico''. Gli accertamenti scientifici chiesti dalla difesa di Sollecito mirano ad approfondire lo stato della scena del delitto. ''Com'e' possibile - ha chiesto l'avvocato Bongiorno - trovare enormi quantita' di tracce di Guede e non una traccia di Amanda. Com'e' possibile che l'unica traccia di Raffaele, che noi naturalmente contestiamo, sia solo sul gancetto''. Fra gli accertamenti chiesti dalla difesa di Sollecito, anche quelli volti ad appurare se nel momento in cui quel gancetto e' stato repertato, l'ambiente fosse ''genuino, nonostante ci fossero state delle perquisizioni''.
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