Arresto violento a Firenze in Lungarno Acciauoli, nei pressi di Ponte Vecchio, dove due agenti di polizia municipale hanno fermato un venditore abusivo di braccialetti. L’episodio è accaduto martedì scorso, ma le scene del fermo sono state riprese in un video da alcuni passanti e diffuse oggi dalla capogruppo di Sinistra Progetto Comune in consiglio comunale, Antonella Bundu.
“Questo arresto, con metodi a nostro parere ingiustificabili - spiega Bundu - è avvenuto pochi giorni fa a Firenze, a due passi da Ponte Vecchio”. “Abbiamo depositato un atto con il quale lunedì chiederemo spiegazioni in aula all’assessora competente” ha dichiara la capogruppo di Sinistra Progetto Comune.
LA NOTA DI PALAZZO VECCHIO - In giornata anche Palazzo Vecchio ha diffuso una nota per spiegare l’accaduto.
“Lo scorso martedì su lungarno Acciaiuoli un venditore abusivo è stato sottoposto a fermo per identificazione e denunciato a piede libero per resistenza, lesioni e per rifiuto di generalità. È avvenuto lo scorso martedì 5 aprile ad opera del reparto Antidegrado della Polizia Municipale sul lungarno Acciaiuoli. L’uomo, quando è stato fermato dagli agenti per essere sottoposto al verbale, si è rifiutato di dare le generalità e di consegnare la merce in vendita, ha prima strattonato un agente e poi colpito a spinte e pugni un altro che per questo ha tentato di immobilizzarlo. Gli agenti hanno riportato lesioni guaribili in 3 e 5 giorni, non risulta invece alcuna lesione né alcun accesso al Pronto Soccorso da parte dell’uomo fermato. Durante la permanenza negli uffici per il foto-segnalamento e la redazione degli atti, ha dimostrato condizioni psicofisiche ottimali e ha chiesto scusa ai presenti per il suo comportamento violento.”
SCENE CHE LASCIANO ATTONITI - Dalle immagini si vede l’uomo compresso a terra dagli agenti, lamentarsi con gemiti di dolore, e dopo circa un minuto dal video inizia ad avere un respiro affannoso. Gli autori del video chiedono agli agenti di fermarsi, anche con molta veemenza, ma il video va avanti per oltre due minuti.
Scene come queste lasciano attoniti, soprattutto per le modalità dell’intervento. La compressione del collo dell’uomo è un film già visto. Questa città otto anni fa ha pianto la morte di Riccardo Magherini, ucciso, compresso a terra, durante un arresto dei carabinieri in Borgo San Frediano. Eppure, quelle immagini strazianti non sembrano aver insegnato nulla a certi appartenenti alle forze dell’ordine. E forse neanche a qualcuno di questa amministrazione comunale che dovrebbe prendere le distanze da questi metodi.
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