di Christian Campigli - Se il buongiorno si vede dal mattino non sarà un mese tra i più semplici quello che attende Ubaldo Bocci. In cinque giorni il candidato del centro destra ha inanellato una serie di posizioni che hanno sollevato critiche feroci, pur a microfoni spenti, provenienti proprio dai suoi sostenitori.
Durante la presentazione ufficiale, dove erano presenti poco più di 500 persone (1500 per i fantasiosi organizzatori) ha sbagliato due congiuntivi. Va beh dai, l'emozione, la prima volta, non facciamo polemica da quattro soldi. Ci sta. Poi la prima intervista, con una vecchia volpe del giornalismo come Stefano Cecchi, de La Nazione. La Foster in fin dei conti non è mai piaciuta manco a Dario Nardella (come ha ricordato Jacopo Cellai), criticarla può avere un senso per eccitare i propri fans. Magari sostenendo di realizzare in quello spazio un campo da cricket. Sport tipico dei nobili inglese, più volte citato anche nei romanzi gialli di Agatha Christie. Non di Alberto Moravia o Pier Paolo Pasolini. Praticato soprattutto in India, Bangladesh, Pakistan e Zimbabwe. Beh, ma in fin dei conti che c'è di male, è un uomo ricco, che viene da ambienti alto borghesi, ma questo non significa che non sia in grado di amministrare una città alla perfezione. Certo, magari avrà qualche difficoltà a comprendere il quotidiano dei residenti delle Piagge (dove il cricket non sanno manco cosa sia). Dettagli, tanto per portarli al voto basta il traino della rockstar del momento, Matteo Salvini. Ieri poi l'ufficio di pensatori del candidato di centrodestra ha sfornato un'altra prelibatezza. Un post su Facebook, in cui c'era un'immagine e un messaggio “No alla Foster, si all'alta velocità”. Sopra il cantiere della stazione al centro di tante polemiche e sotto un treno d'alta velocità che passa in un tunnel sotterraneo (ad occhio sembra una foto della stazione bolognese dedicata ai convogli di ultima generazione). Che significa quindi? L'interpretazione più diffusa tra i giornalisti fiorentini è che Ubaldo Bocci vorrebbe far transitare i convogli di ultima generazione su Campo di Marte o su Castello. E questo, pur nell'oggettiva confusione a livello comunicativo, è da sempre la posizione del centrodestra. Punto a favore per l'imprenditore sessantenne (disonesti e frustrati chi dice il contrario). Con buona pace dei soldi spesi fin qui e degli enormi disagi subiti dai residenti di via Circondaria. Quisquilie. Come non ricordare i manifesti sei per tre, fatti stampare (prima della candidatura ufficiale) e quindi sprovvisti del logo dei partiti del centro destra. Poi i numeri sbagliati sui dirigenti e vigili urbani. Prontamente sottolineati dalla versione 2.0 dello sceriffo di ispirazione cioniana, Federico Gianassi. Ma che c'entra, uno mica deve sapere tutto. Poi essere troppo preciso è da fighette radical chic. Infine la tramvia. Due giorni prima del via libera alla linea 4 (quello per la linea 3.2 era già arrivato) mister Azimut ha sostenuto la necessità di “ragionare su una possibile alternativa”. Nonostante il sondaggio sulla soddisfazione degli utenti del mezzo pubblico a rotaia si attesti ampiamente sopra l'ottanta per cento. Ecco, qui forse il battitore (di cricket, ovviamente) non ha colpito la palla proprio come avrebbe voluto. Succede. Perché, come dicevano Cochi e Renato nel 1974 “E, la vita la vita e la vita l'è bella, l'è bella, basta avere l'ombrella, l'ombrella ti ripara la testa, sembra un giorno di festa”.
Christian Campigli
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