La gara unica per l'assegnazione del servizio di tpl in Toscana non è annullata. La sentenza del Tar in merito al ricorso ed al controricorso presentati dalle due aziende in lizza - Autolinee Toscane e Mobit - non mette in dubbio il percorso di gara regionale.
Ad essere contestata è, invece, la correttezza del piano finanziario presentato da entrambi i contendenti. E' stato il presidente della Regione Enrico Rossi a fare chiarezza sulle conseguenze del pronunciamento del Tar sulla gara.
Rossi e l'assessore regionale ai trasporti Vincenzo Ceccarelli ieri hanno incontrato la stampa per spiegare i contenuti della sentenza e precisare che la Regione chiederà alle due aziende nuovi piani di sostenibilità finanziaria. "E questa volta - ha detto Rossi - vogliamo che siano fatti bene e che i due player smettano di darsi battaglia a suon di carte bollate. Sarebbe utile se agli avvocati subentrassero consulenti finanziari, in grado di produrre dei piani corretti".
"Vinca il migliore - ha ribadito Rossi - Siamo davanti a due soggetti che rappresentano due grandi aziende nazionali, la francese Ratp con Autolinee Toscane e BusItalia/Ferrovie con Mobit, dunque non ho dubbi sulla loro solidità finanziaria. Però ad entrambi i concorrenti dico: ora basta. Basta con questa guerra di ricorsi che ha rallentato il percorso danneggiando i cittadini".
"Daremo attuazione a quanto richiesto dalla sentenza del Tar - ha aggiunto - chiederemo nuovi piani finanziari più corretti, ma invito caldamente entrambe le aziende a non presentare un ulteriore ricorso al Consiglio di Stato, cosa che produrrebbe ulteriori e pesanti allungamenti e ritardi. Abbiamo fatto una gara, molto complessa ed importante, ma siamo arrivati in fondo senza errori da parte nostra e dunque abbiamo diritto a poter firmare un contratto e dare ai cittadini toscani il servizio che meritano".
Il presidente ha ricordato che la gara unica regionale per il tpl prevede un investimento di 5 miliardi in 11 anni da parte dela Regione e che per i 350.000 cittadini che quotidianamente prendono l'autobus per i loro spostamenti si tradurrà in un servizio di tpl su gomma più efficente, con 2500 autobus nuovi su una flotta complessiva regionale di 2900 (con dimezzamento dell'età attuale dei bus in servizio) e la tutela del lavoro per i dipendenti delle attuali aziende di trasporto.
"Quello che più volte avevo auspicato in attesa della sentenza - ha aggiunto Rossi - era che la gara non venisse annullata, perché questo avrebbe rappresentato un grave danno per i cittadini. La sentenza di oggi ci dice che il lavoro fatto dalla Regione è stato ben fatto, mentre ci sono errori in entrambi i piani finanziari presentati dalle aziende. In un caso, quello di Autoniee Toscane, il Tar contesta l'aver tolto i primi tre anni di contratto dal calcolo della sostenibilità dell'investimento, nell'altro, quello di Mobit, contesta all'azienda di aver calcolato come periodo della concessione non 11 ma 21 anni. Capisco che l'assegnazione di una gara da 5 miliardi rappresenti per entrambe le aziende un importante obiettivo, ma sia Ratp che BusItalia sono in parte aziende in parte pubbliche e non possono dimenticare di completamente il bene pubblico, trascinando ulteriormente questa guerra di carte bollate".
Al termine dell'incontro, l'assessore Ceccarelli ha voluto ricordare che comunque la Toscana non resterà a guardare durante l'attesa degli esiti giudiziari della gara. "In attesa dei 2500 nuovi autobus che sono legati al contratto con il nuovo gestore - ha detto Ceccarelli - abbiamo comunque deciso di aiutare le attuali aziende di trasporto a sostenere la qualità del servizio. Dunque tra poche settimane emetteremo un bando da 8 milioni di euro, come co-finanziamento per l'acquisto di nuovi bus. Questo bando non è assolutamente collegato alla gara, ma darà una boccata di ossigeno a chi sta garantendo il servizio attuale con mezzi sempre più vecchi. Con l'auspicio che nel giro di pochi mesi il percorso della gara unica finalmente si chiuda e si possa procedere alla firma del contratto con il nuovo gestore".
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