Un migliaio tra sindaci, consiglieri e assessori comunali giunti da Nord a Sud per il Big bang degli amministratori di Renzi. Amministratori quasi tutti del Pd eppure renziani. La giornata di lavori è iniziata stamani alle 10,30 con il collegamento video del sindaco di Finale Emilia Ferioli.
Un’ottantina gli interventi previsti e distribuiti durante tutta la giornata che si chiuderà stasera alle 18,00 con l’europarlamentare Pd Debora Serracchiani. Sul palco del Palazzo dei Congressi Giorgio Gori, Matteo Richetti e Davide Faraone.
Servizio civile obbligatorio per un anno, cittadinanza agli stranieri nati in italia, rinnovamento della classe dirigente e naturalmente primarie sono gli argomenti che più hanno scaldato la platea del PalaCongressi. E c’è stato persino chi come il sindaco di Frigento Luigi Famigietti ha invocato il coinvolgimento di Romano Prodi.
Chiude la prima parte della giornata Matteo Renzi , alle sue spalle una foto dell’atleta di salto in alto Fosbury, un’immagine che vuole significare rischio e innovazione; “il primo – commenta lo stesso Renzi - che ha saltato in alto di schiena migliorando almeno del venti per cento le prestazioni sportive”. Tutto il monologo di Renzi è per la verità intervallato da foto, canzoni e anche un brano di un film di Fabio Volo, tutti accuratamente selezionati per rendere più efficace il suo messaggio politico. No, nessun annuncio ufficiale di una sua candidatura, anzi lo slogan è quello della Leopoda 2 “candideremo un Noi e non un Io”.
“E’ il modello culturale di Mery Poppins che va messo in discussione, dopo un ventennio di berlusconismo e dopo l’esperienza del governo tecnico , dobbiamo capire che non basta lo schiocco delle dita e tutto si risolve” . Ed ecco che sullo schermo parte il gingle e le immagini della baby sitter venuta dal cielo. “Un saluto affettuoso a Bersani – riprende Renzi tra gli applausi - mi dispiace che ogni volta casualmente le agende si complicano”. E ancora a Bersani, oggi impegnato a Roma nella riunione dei circoli del Pd, dal palco Renzi lancia “un richiamo alla lealtà e uno alla realtà”. “Dobbiamo uscire da questa visione assurda per cui il mio amico più prossimo, diventa il mio principale nemico quando è in disaccordo con me”. “Chiunque vincerà le primarie – giura il sindaco di Firenze - noi dal giorno dopo ci metteremo a lavorare per lui e sono convinto che valga anche per l’altra parte”.
Sul versante del realismo invece Matteo Renzi, accusato di essere troppo compiacente con l’elettorato ‘altrui’, dice: “L’ unica possibilità di vincere è proprio quello di andare a pescare nell’elettorato deluso del centrodestra “.
Sceglie di chiudere il suo intervento esibendo due polaroid rigorosamente di generazione diverse: una in bianco e nero, l’altra a colori, una senza hard disk, l’altra con la memoria digitale, una ha la stampa immediata e di alta qualità contro l’altra con la vecchia stampa un po' lenta ad asciugare.
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