Due dirigenti della Regione Toscana sarebbero indagati dalla Procura di Firenze con l'accusa di turbativa d'asta del trasporto pubblico locale su gomma. Lo riporta La Nazione oggi in edicola.
Ieri la guardia di Finanza ha acquisito atti e documenti dalla sede di Autolinee Toscane a Villa Costanza, che si è aggiudicato il servizio di mobilità del valore di quattro miliardi di euro.
L'inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Luca Turco, è scattata dopo l'esposto del consorzio Mobit, che ha perso la gara ed era rappresentato da Cap, Copit e Busitalia. Secondo quanto riporta il quotidiano, la procura di Pistoia ha trasmesso gli atti a quella fiorentina.
Nell'esposto vengono evidenziati una "serie di intrecci che renderebbero, secondo loro, «squilibrata» la commissione" come spiega l'articolo de La Nazione. "E anche una soluzione di continuità fra chi ha lavorato in Regione e oggi è vicino ai francesi. Sono stati evidenziati i trascorsi di alcuni membri della commissione: Stefano Pozzoli è stato sindaco revisore di una società dell’orbita Ratp, Alexa, che è stata guidata dall’attuale presidente di Autolinee Toscane Bruno Lombardi. Remo Fattorini, ex comunicatore della Regione Toscana, da pensionato è diventato addetto stampa di Autolinee Toscane e sua figlia, avvocato, secondo l’esposto Mobit avrebbe collaborato con la vincitrice del maxi appalto".
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