Al via a Firenze da oggi, 20 marzo, la mostra “Riflessioni su Dante”, l’installazione d’arte a più tappe di Tannaz Lahiji.
L’artista persiana, da oltre dieci anni a Firenze, nonché docente della LABA - Libera Accademia di Belle Arti - e collaboratrice della New York University nota per le sue performance di body painting e installazioni di arte contemporanea - a Maggio anche presente alla Biennale di Venezia con la galleria MA-EC di Milano -, ha realizzato un progetto itinerante che prevede la collocazione di alcune opere - pittoriche e non - all’interno di un percorso articolato nelle sedi storiche di Palazzo Vecchio, Museo Casa di Dante, Palazzo Bastogi e il Mercato Centrale.
La mostra è stata presentata ieri alla presenza dell’artista, del sindaco Dario Nardella, del presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani e della curatrice Manuela Antonucci.
“Una mostra dai molti spunti culturali e autobiografici – ha commentato il sindaco Nardella – dato che l’artista rende omaggio al legame profondo tra Firenze e Persia e in particolare a una grande figura della cultura universale, Dante Alighieri. Questa mostra guarda già alle celebrazioni dantesche del 2021 e ne rappresenta quasi una ouverture. Con un approccio coraggioso, ma anche con rispetto, sensibilità ed originalità Tannaz si affaccia all’universo dantesco e anche alla città di Firenze, introducendo elementi artistici in diversi luoghi e affascinando e creando una vera e propria esperienza multisensoriale”.
Partendo dalla Sala d’Arme di Palazzo Vecchio con un’installazione che si estende per oltre 300 metri quadrati (Pardis), continuando nella Sala dei Priori con una preziosa composizione dantesca (Maschera di Dante); passando per il vicino Palazzo Bastogi con una re-interpretazione cromatica di alcune tele rinnovate da ispirazione infernale (Inferno), fino al Museo Casa di Dante con un’opera di ghiaccio realizzata in suo onore (Busto di Dante), l’artista conclude il percorso d’arte in un luogo popolato da Golosi - il Mercato Centrale- con una maestosa installazione ispirata a Ulisse al suo amore per la “virtute e canoscenza”, solennemente punito da Dante.
“Così Tannaz Lahiji indaga il genio fiorentino ed evoca, a tratti, le origini persiane che l’artista custodisce dentro di sé. Mescolando le origini, culture ed esperienze, le trasporta - contemporaneamente - dentro la storia di Firenze - spiega la curatrice e scrittrice Manuela Antonucci -. Si assiste a un’osmosi culturale e storica che unisce due civiltà, due paesi distanti eppure allo stesso tempo vicini, in quanto fondati su principi e valori appartenenti all’uomo e non alle razze, per questo universali”.
Si ringraziano il Consiglio Regionale della Toscana, il Comune di Firenze, l’Associazione Muse e Lorenzo Villoresi Profumi per la partecipazione al progetto.
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