Ancora 96 ore di tempo per Francesco Borgomeo per presentare il Piano industriale per il rilancio dell'ex Gkn di Campi Bisenzio, in provincia di Firenze. Questa mattina, nella riunione convocata dal Mise e sospesa fino a lunedì, si è acquisito che il progetto di reindustrializzazione del sito di Campi sarà totalmente a carico di Qf. Ne dà notizia la regione Toscana, che era rappresentata dal consigliere per il lavoro e le crisi aziendali del presidente, e che chiede ora "elementi certi sul progetto di riconversione del sito di Campi Bisenzio.
"L'imprenditore - spiega la regione nella nota - non ha fornito elementi che rispondessero adeguatamente alle domande poste da istituzioni, organizzazioni sindacali e lavoratori. Appare irrisolta anche la richiesta degli ammortizzatori sociali, perchè come già era stato chiarito dal Ministero del Lavoro, per averli è necessario il piano industriale".
LA POSIZIONE DEI SINDACATI - All'incontro di oggi "l'azienda - aggiungono in una nota congiunta, Simone Marinelli, coordinatore nazionale automotive per Fiom-Cgil, Stefano Angelini della Fiom-Cgil di Firenze e Silvia Spera, Area Politiche Industriali per la Cgil nazionale - si è presentata ancora una volta senza il piano industriale sostenendo che lo stesso è stato presentato ma è da aggiornare. Slides, di questo si tratta, più volte contestate dalla Fiom e dalle Istituzioni e sulle quali in questi mesi sono stati chiesti chiarimenti sugli accordi commerciali, sui volumi produttivi, sulla finanziabilità e sostenibilità che non sono mai stati forniti. Anche oggi c'è stato un tentativo di attribuire la responsabilità che non ci sono stati avanzamenti alle organizzazioni sindacali e alle istituzioni per non aver concesso di svuotare lo stabilimento e di concedere ammortizzatori sociali. Fin dall'inizio - aggiungono i sindacati - la Fiom, sostenuta dai lavoratori e le Istituzioni, ha sempre posto all'azienda che senza la presentazione di un piano concreto e sostenibile di reindustrializzazione non poteva esserci la condivisione di strumenti normativi e di percorso per lo svuotamento dello stabilimento che comunque rimane agibile e a disposizione dell'azienda. Le lavoratrici e i lavoratori hanno bisogno di risposte per il loro futuro, non di racconti e tentativi di spostare responsabilità. Da oggi di fatto QF è il soggetto che deve fare la reindustrializzazione nel rispetto dell'accordo quadro sottoscritto il 19 gennaio. Il tavolo è stato sospeso e riprenderà lunedì 5 settembre. Il tempo - concludono i sindacalisti -per le parole è finito è necessario che l'azienda dia risposte o si prenda atto che non è in grado di portare avanti il percorso".
LA REAZIONE DI QF - "Siamo stupiti e molto amareggiati, parlare di ritardo è paradossale. Siamo nei tempi previsti dall'accordo, nonostante tutte le enormi difficoltà incontrate, a partire dalla Cassa integrazione che da otto mesi non c'è e che stiamo anticipando al buio. Tra l'altro con uno scenario economico che è cambiato in maniera drammatica". E' quanto spiega Qf in una nota. "Abbiamo un progetto di grande prospettiva come abbiamo già documentato presentando il piano - si legge nella nota di Qf -. Torneremo a dare tutti i maggiori dettagli e tutti gli elementi di affidabilità, per presentare un accordo di sviluppo, nonostante all'ultimo incontro il rappresentante del Mise si fosse detto non interessato alle nostre carte".
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