«Entro 24 ore invieremo a tutti una bozza dettagliata di una sorta di 'patto di civilta» per provare a contemperare le esigenze di tutti«; e inoltre »chiederò al prefetto di convocare un comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica, per verificare le situazioni più difficili«, anche »per lo spaccio di droga«. Lo ha detto il sindaco Matteo Renzi al termine di un incontro sulla movida a Firenze, durato oltre due ore, con i gestori dei locali di via dè Benci, i residenti della zona e le associazioni di categoria. La riunione nel Salone dei Duecento di Palazzo Vecchio, alla quale hanno partecipato anche il vicesindaco Dario Nardella e la comandante della polizia municipale Antonella Manzione, era stata convocata dal sindaco dopo il sequestro preventivo della magistratura (dalle 22 alle 7 del mattino) per sei locali che si trovano lungo la strada del centro storico, in seguito alle proteste dei residenti per il rumore eccessivo. Oggi, come previsto, sono iniziati i lavori per smontare le strutture di tre dehors in via dè Benci. Nella bozza del patto, che dovrà essere firmato dai titolari dei locali, ci sono, ad esempio, le proposte di una riunione mensile per monitorare la situazione, più bagni pubblici, più vigilanza sul volume della musica nei locali. »Se - ha detto Renzi, rispondendo ai giornalisti -, come io spero, questo patto avrà un buon ritorno lo presenteremo alla città«. Se invece non ci dovesse essere un accordo »l'amministrazione prenderà i suoi provvedimenti. Ma io sono molto ottimista: se prevale il buonsenso si va tutti insieme nella stessa direzione«
«È fondamentale avere tempi certi - ha detto ancora Renzi -: entro 24 ore presenteremo una proposta ai locali, ai cittadini e a chi vuole far parte di questo Patto per Firenze. La riunione di oggi è stata molto positiva, con toni civili e cordiali». Rivolgendosi ai residenti della zona di via dè Benci il sindaco ha evidenziato che «Firenze è una città che non può chiudere alle 9» ed «essere militarizzata»; ai gestori dei locali invece ha spiegato che «noi non chiediamo di farvi carico dell'ordine pubblico», anche perchè questo è compito delle forze dell'ordine, «ma di vigilare sull'uso del suolo pubblico davanti ai locali dove gli avventori vanno a bere. Io vi chiedo di non usare il suolo pubblico per fini privati». Secondo Renzi, «non si può pensare di dare da bere a gente che poi sta a fare schiamazzi in mezzo alla strada. Chi sta in un locale beve dentro il locale o nel dehor, non oltre». Il sindaco ha poi ricordato che nei primi 5 mesi dell'anno nella zona di via dè Benci «sono stati 25 i minimarket sanzionati e controllati», e che il sequestro disposto dalla magistratura deriva da un'indagine della polizia municipale, «segno che i controlli ci sono». «Adesso è importante chiedere a tutti uno sforzo di responsabilità - ha aggiunto -. Le esigenze di tutti non si risolvono solo con i pronunciamenti dei giudici: la soluzione è un Patto di civiltà vero con regole di buon senso. Ripartiamo cercando di fare di Firenze una città non solo bella ma anche vivibile, riservando il pugno duro contro chi non rispetta regole». Renzi, al termine del suo intervento nel Salone dei Duecento, ha chiesto ai titolari dei locali di via dè Benci di «essere altrettanto rapidi, come lo saremo noi nel formalizzare la bozza entro domani, nel dirci la vostra disponibilità o meno» a sottoscrivere il patto, anche perchè «una cosa sono i patti politici di cittadinanza, altra cosa è invece la necessità da parte nostra di procedere in modo diverso», e quindi «in quel caso gli strumenti diventano gli impegni concreti di ordinanza, che è una cosa diversa». I titolari dei locali hanno espresso parere «positivo» sull'incontro di oggi ed hanno spiegato che attendono di leggere «i vari punti contenuti nella bozza del Patto per esprimere un giudizio complessivo, presentare integrazioni e quindi decidere se firmarlo»
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