Spesso ci si chiede dove va a finire la droga sequestrata dalle forze dell'ordine, una domanda che è passata nella testa di tanti di noi almeno una volta. La risposta è semplice, come ben sanno gli addetti ai lavori, lo stupefacente viene distrutto.
Ieri mattina, noi del Sito di Firenze, siamo stati testimoni dell'annientamento di 13,4 kg di cocaina avvenuto nell'inceneritore di Montale, grazie alla disponibilità delle fiamme gialle fiorentine.
L'appuntamento è alle 10.00 presso il Comando Provinciale in Via Santa Reparata per una breve conferenza stampa, dopodiché si raggiungerà la località del pistoiese.
I militari preparano la sala. Appena tolgono i sigilli agli scatoloni pieni di coca, sale alle narici un odore forte, fastidioso, che ricorda vagamente qualche medicinale.
Il capitano Roberto Scaffetta del Gruppo di Firenze, riassume (guarda video) i tratti salienti dell'operazione, che ha portato nel 2008 al sequetro di quasi 13 kili e mezzo di polvere bianca.
"Se la sostanza fosse stata immessa sul mercato - precisa Scaffetta - avrebbe fruttato ai malviventi, 2 italiani e 7 albanesi, oltre 1,5 milioni di euro. Dalle analisi inoltre - spiega ancora il capitano - è risultato che la sostanza stupefacente fosse pura al 93%".
Dopo le dichiarazioni del comandante, si parte alla volta di Montale, dove sorge uno dei più importanti inceneritori della Penisola, "a zero emissioni", precisa l'ingegner Gianluca Musetti resonsabile del termovalorizzatore. Il tecnico, come potete vedere dalle immagini, illustra la dinamica dell'operazione, dopodiché, sono circa le 12.00, assistiamo allo smaltimento del 'rifiuto tossico'.
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