Più Toscana, gruppo consiliare della Regione Toscana, si schiera contro il gioco d’azzardo e la cosiddetta Ludopatia, la patologia che inibisce la capacità di resistere all’impulso di giocare d’azzardo o fare scommesse, nonostante l’individuo che ne è affetto sia consapevole che le sue azioni possono portare a gravi conseguenze. Questa patologia, che condivide alcuni tratti del disturbo ossessivo compulsivo, porta il giocatore a distogliere l'attenzione dalle sue attività quotidiane, quali lo studio o il lavoro, per dedicarsi unicamente alla sua ossessione.
“Dobbiamo approvare entro l’estate una legge per prevenire la ludopatia. Come Più Toscana, siamo disponibili a trovare una sintesi delle quattro proposte di legge presentate da vari gruppi in Consiglio regionale, tra cui anche il nostro. Molte famiglie si stanno rovinando a causa della dipendenza da gioco d’azzardo ed è compito della politica mettere da parte le divergenze ideologiche e trovare una pronta soluzione”. È quanto affermano i consiglieri regionali di Più Toscana, Antonio Gambetta Vianna (capogruppo) e Gian Luca Lazzeri, che lo scorso 23 maggio avevano presentato la proposta di legge regionale “Disciplina del gioco consapevole, responsabile e controllato. Prevenzione e assistenza della ludopatia”.
«La nostra proposta – spiegano i due esponenti di Più Toscana – si pone come obiettivi quelli di prevenire la ludopatia, soprattutto andando a salvaguardare le fasce più deboli e maggiormente vulnerabili, e di dare assistenza a chi ne è afflitto, oltre a costituire una disciplina per un gioco consapevole, responsabile e controllato».
Nello specifico, la proposta di legge di Più Toscana prevede l’istituzione di un “Osservatorio del Gioco lecito” composto da membri indicati dalle varie Asl e dal Consiglio regionale che parteciperanno a titolo gratuito per occuparsi di tutte le attività di prevenzione, cura e dissuasione dal gioco.
Lo scopo della proposta di legge è offrire assistenza sanitaria alle persone affette da questa patologia, ma anche cercare di prevenire la malattia, che spesso porta alla rovina e nei casi più gravi al suicidio, limitando l’apertura incondizionata di sale da gioco stile Las Vegas. Sale gioco che stanno spuntando un po’ ovunque a Firenze, come del resto in tutta Italia. Per limitare i danni che il fenomeno potrebbe creare, i consiglieri regionali hanno “previsto il divieto di apertura in un raggio di 800 metri da istituti scolastici di qualsiasi grado, centri giovanili o altre strutture frequentate soprattutto da giovani, strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario o socio-assistenziale. In più, i Comuni potranno individuare altri luoghi sensibili”.
Per scoraggiare gli esercenti a installare macchine da gioco, la legge di Più Toscana prevede l’istituzione del marchio “Slot Free” da rilasciare agli esercizi commerciali “obiettori”. “Ma la sensibilizzazione deve toccare anche i gestori delle sale slot. Infatti, per loro serve una formazione obbligatoria finalizzata sempre alla prevenzione degli eccessi del gioco patologico – concludono Gambetta Vianna e Lazzeri –, arrivando a multe salate e addirittura alla sospensione dell’attività per la violazione della legge”.
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