"Palazzo Vecchio mente sulla riservatezza degli scontrini di Renzi".
Questo, si legge in una nota, il commento del consigliere comunale di Sel Tommaso Grassi alla nota diffusa ieri dal Comune di Firenze. "La riservatezza della Corte dei Conti non si applica ai consiglieri comunali. Io ho chiesto solo quanto mi spetta: l'accesso agli atti", ha detto. Grassi si dice sorpreso del contenuto del comunicato di Palazzo Vecchio, in quanto, spiega, "anche la Corte dei Conti, sul tema, negli scorsi giorni, ci ha confermato che la riservatezza degli atti non si può ritenere automaticamente estesa ai Consiglieri comunali. Consiglieri che comunque, secondo le leggi, sono tenuti già alla riservatezza". Grassi ricorda poi che alcune sentenze del Tar, non appellate, hanno "negato l'estensibilità dell'esclusione del diritto d'accesso per riservatezza delle indagini".
"Quello che sarebbe stato necessario trattare rispettosamente in base ai principi di riservatezza - conclude - non sono tanto i documenti, scontrini e fatture, che sono atti dell'amministrazione comunale accessibili dai consiglieri, quanto piuttosto le informazioni inerenti l'azione della Corte dei Conti. Anche oggi con la nota stampa pubblicata sul sito del Comune e nei giorni scorsi con il contenuto di una lettera sulla questione, tenuta non riservata, a firma del direttore generale del Comune di Firenze, la presunta riservatezza non è stata certo infranta da me".
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