Dalla nevosa Dnipropetrovsk, nelle ore antecedenti la partita di Europa League tra Dnipro e Fiorentina, arrivano delle dichiarazioni del presidente operativo della ACF che gelano i tifosi Viola. Col tempismo dei Testimoni di Geova che ti suonano alla porta di domenica mattina all'indomani di una sbornia con i vecchi compagni di scuola, il marchigiano ha concesso una lunga intervista tutt'altro che priva di contenuti.
Malgrado i reiterati tentativi degli ultimi lustri di trasformare i fiorentini in ragionieri, sono pochi coloro che si sono lasciati convertire, quindi tralasciamo le considerazioni esposte dal Dirigente sul bilancio 2013.
Ciò che ha scatenato il dibattito e interessa direttamente i tifosi sono state le affermazioni sulla possibilità di costruire un nuovo stadio a Firenze.
Da alcune settimane politici e politicanti parlavano non di Mercafir, ma di un'ulteriore riqualificazione dell'Artemio Franchi con la copertura dello stesso. Da quando nel maggio 2012 Matteo Renzi annunciò trionfalmente che “oggi, un soggetto privato può venire e dire Lo Stadio lo faccio io” è iniziata la novella dello stento. Le Istituzioni e la Dirigenza della Fiorentina si sono rincorse nel dare una data per l'eventuale sì: è stato tutto un posticipare, un rimandare. Entro l'anno, a primavera, a fine campionato, dopo il mercato, dopo i fochi..L'ultima scusa è che “questa Amministrazione è arrivata al capolinea e nella primavera 2014 ci saranno le elezioni, quindi è difficile che la situazione si sblocchi, vedremo con la nuova Giunta cittadina”. Tutto bloccato quindi, come la gamba periziata dall'assicurazione del Conte Raffaello Mascetti, mediante la quale conduce in porto una “sostanziosa operazione finanziaria” che si traduce “in tre quintali di patate e una Oldsmobile del '59 che avrebbe rifiutato anche uno sfasciacarrozze”.
Ieri, a cancellare le residue speranze, l'epitaffio di Cognigni: “La Fiorentina potrebbe continuare a investire sul riammodernamento del Franchi e presentare un progetto per la realizzazione della cittadella, magari con uno stadio per il settore giovanile, per l’area Mercafir, sulla quale il Consiglio comunale ha già deliberato”.
In sintesi: dallo stadio con annessa area commerciale, all'area commerciale con stadiucolo.
Assurdo ipotizzare che una società di calcio affronti una spesa faraonica per coprire uno stadio della quale non è proprietaria (si parla di almeno 50 milioni di euro – Con 105 i bianconeri hanno realizzato lo Juventus Stadium).
Assurdo ipotizzare che la spesa sia affrontata dall'Amministrazione: anche se riuscisse a reperire i fondi, i costi (come accade sistematicamente per ogni opera pubblica) sarebbero destinati perlomeno a raddoppiare.
Assurdo continuare a tenere Campo di Marte in ostaggio degli eventi al Franchi e il pubblico in ostaggio dei limiti di viabilità e parcheggio del quartiere.
Assurdo intervenire su una struttura di oltre 80 anni, snaturandola con una raffazzonatura che non potrebbe mai trasformarla in un qualcosa di funzionale.
Assurdo fare l'area commerciale alla Mercafir senza uno stadio da 40.000 posti, poiché si andrebbe contro le linee guida imposte dal Comune.
Ridicolo cercare consenso sottolineando che sì ci sono i vincoli architettonici della Soprintendenza, ma trattasi di un'opera fascista: sarebbe come dire imbrattiamo i quadri di Picasso perché opera di comunista.
Tutto ciò è grottesco, illogico.
Sia chiaro, nessuno è obbligato a realizzare un nuovo impianto moderno e funzionale, ma la misura è colma e questo teatrino sta diventando uno stucchevole esercizio di cattivo gusto (che in occasione delle prossime amministrative potrebbe trasformarsi nell'ennesima farsa elettorale).
Si dica chiaramente e una volta per tutte quali sono le intenzioni e poi, o si agisca o si taccia per sempre.
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