“Tra il diktat del ministro Angelino Alfano e il bisogno di chi vuole amarsi, noi staremo sempre dalla parte di chi si ama”. Presa di posizione netta quella del sindaco di Barberino Val d’Elsa Giacomo Trentanovi che, in merito alla questione relativa alla trascrizione delle nozze gay contratte all’estero, si dichiara della stessa idea del sindaco di Roma Ignazio Marino, di Milano Giuliano Pisapia, di Empoli Brenda Barnini.
“Io e la mia giunta – annuncia il sindaco – esprimiamo l’intenzione di non assecondare il ministro e il suo veto; siamo per la registrazione nello stato civile dei matrimoni gay contratti all’estero, non vedo quale danno possa procurare alla comunità una richiesta che ritengo più che legittima. Anziché occuparsi di battaglie ideologiche di stampo moralistico, ormai vetuste e superate, la politica nazionale dovrebbe concentrarsi sulle emergenze vere, quelle che obbligano i Comuni a tagliare sui settori nevralgici per la crescita di una comunità, come il sociale, la scuola, la cultura, e a fare i conti con i bilanci sempre più risicati e strozzati dal patto di stabilità e dall’azzeramento dei trasferimenti statali. La nostra politica, quella locale, che proprio per la stretta vicinanza ai problemi della gente sa guardare dentro alle cose e conosce i bisogni soprattutto dei più deboli, vuole lanciare una sfida per il riconoscimento dei diritti. Andremo avanti con la trascrizione perché vogliamo guardare avanti con coraggio e riconoscere un diritto, anzi promuoverne il più possibile l’estensione”.
Intanto con una delibera del Consiglio comunale, che ha raccolto anche il voto favorevole di parte del gruppo di opposizione, e una delibera della giunta attuativa di qualche giorno fa il Comune di Barberino ha compiuto un passo importante per il riconoscimento delle coppie di fatto istituendo il registro delle unioni civili. Un documento che garantisce a queste ultime sostegno e tutela nell'accesso ai servizi comunali. I cittadini, residenti nel Comune di Barberino, che si iscrivono nel registro hanno l’opportunità di vedere estesi i loro diritti.
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