Ormai anche dopo la pandemia, lo smartworking sarà una modalità cui moltissime imprese fanno ricorso visti i suoi punti di forza. Oltre a classici lavori freelance, anche occupazioni più tradizionali oggi possono essere svolte da remoto grazie semplicemente a un buon pc e una connessione internet funzionante. Questo ha portato alla nascita dei cosiddetti nomadi digitali, indicati in inglese anche con il termine digital nomad.
Chi predispone di una piccola postazione ufficio mobile che comprende strumenti digitali, intraprendere uno stile di vita differente. Per esempio, la stampante portile di piccole dimensioni è un prodotto che occupa poco spazio in un minivan; la carta è il prodotto indispensabile in azienda o per lavorare da remoto. Insomma, basta davvero poco per organizzare un ufficio errante dopo che la situazione sanitaria ha cambiato per sempre le regole del lavoro.
Oggi sul mercato del lavoro sono molto richiesti gli imprenditori digitali e gli smart workers che vantano alle spalle una buona esperienza lavorativa e competenze in campi molto richiesti come informatica, programmazione, marketing, etc. Se a prima a lavorare il giro per il mondo e cambiare località ogni qualvolta che lo si desideri solo pochi eletti, oggi questa realtà si è notevolmente ampliata. Lasciare il paese di origine, anche solo per un certo periodo, con bagagli e ufficio appresso è più facile di quanto si possa pensare.
I nomadi digitali non sono alla ricerca delle spiagge più affollate e spesso viaggiano in giro per il mondo, toccando anche mete non è propriamente battute da turismo di massa. Anzi, la folla e il rumore non sono le condizioni ideali per lavorare. Può essere sufficiente una stanza d’albergo, un B&B, una casa in affitto con la connessione internet per lavorare e concentrarsi per buona parte della giornata, lasciando poi comunque diverso tempo a disposizione per lo svago, il relax e la scoperta del luogo. Ci sono diverse località e paesi nel mondo che oggi si affacciano sul mercato per attirare proprio questi soggetti grazie soluzioni pensate per loro come i cosiddetti nomad village. Chi lavora in questo modo non è facilmente definibile poiché può trattarsi anche di un solo periodo dell’anno, da qualche settimana fino a sei mesi per poi tornare alla classica vita da ufficio.
In Italia è evidente che il fenomeno dei nomadi digitali ha avuto una forte incremento con la pandemia e i lockdown. La necessità di tenere I lavoratori a casa il più possibile, ha dato la spinta necessaria a diverse persone che già anelavano questo stile di vita, anche solo per un periodo di tempo limitato nel corso dell’anno. Non essendo più necessaria la presenza fisica all’interno di un ufficio tradizionale, molti hanno iniziato a prendere in considerazione di spostarsi con un mezzo attrezzato come un camper o un minivan oppure affrontare un viaggio on the road lavorando durante le varie tappe. Non è così impossibile come si potrebbe pensare grazie allo smartworking.
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