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venerdì, 08 giugno 2012 - 11:15
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Euro 2012

Platinì dichiara guerra al razzismo, alle partite truccate e 'punge' Prandelli

Immagine articolo - Il sito d'Italia

Lo stadio di Kiev e' ancora un cantiere aperto, ma Michel Platini non ha dubbi. ''Sara' una grande festa''. All'antivigilia di Polonia-Grecia, il match che aprira' a Varsavia Euro 2012, il presidente Uefa difende i due Paesi organizzatori dalle critiche. Dichiara guerra al razzismo e alle partite truccate. Allontana gli spettri di un boicottaggio politico per il caso Timoshenko. E punge l'Italia. ''Prandelli ha detto che, se serviva, l'Italia non partiva per l'Europeo? Lo conosco bene, abbiamo giocato insieme per cinque anni: e' un blaguer, un burlone. L'Italia e' qui, no? E poi semmai non era lui a dover decidere...''. A pesare sulla Nazionale azzurra, tra le altre disavventure, le polemiche nate dallo scandalo delle partite truccate. Uno dei due obiettivi, insieme con il razzismo, della tolleranza zero di cui Platini si fa paladino. Alla conferenza stampa di apertura del torneo, al fianco Pierluigi Collina e del segretario generale dell'Uefa Gianni Infantino, 'le Roi' Michel ha difeso la Polonia dall'accusa di razzismo e l'Ucraina da quella di ritardi. Contro la prima si e' scagliata soprattutto la BBC, con servizi sugli episodi di intolleranza razziale che hanno provocato la reazione del primo ministro Donald Tusk: ''La Polonia non e' razzista: si tratta di episodi limitati alla regione di Cracovia''. Sara' felice Balotelli. ''Il razzismo non e' un problema del calcio, ma della societa' - ha ricordato oggi Platini -. Troppo facile puntare il dito contro questi due Paesi. E' tutta l'Europa che ha rigurgiti di nazionalismo. Il calcio ha scelto di combatterli non penalizzando i club o i giocatori, che nella maggior parte non hanno responsabilita' di quel che avviene dagli spalti. Ma sull'argomento siamo stati chiari: agli arbitri abbiamo dato ordine di fermare le partite, se ci saranno episodi del genere. E se lo faranno qui all'Europeo, saremo al loro fianco''. Nessuna iniziativa personale, come quella di Balotelli, che ha annunciato l'intenzione di lasciare il campo se si ripeteranno quei gesti. ''Non spetta a lui - la secca replica del presidente Uefa - Se lo fara', incorrera' nelle sanzioni dell'arbitro. Giallo o rosso?'', ha poi aggiunto rivolto a Collina. ''Giallo, come da regolamento'', la risposta del designatore arbitrale. Quanto alle polemiche sull'Ucraina, Platini ha fatto ancora sfoggio della sua ironia: ''Conosco i giornalisti: parleranno di questo, di razzismo, di match truccati fino a venerdi'. Da allora, di giocatori, allenatori, arbitri...''. Ma dello scandalo Calcioscommesse ha parlato anche lui, e lo ha fatto in veste di presidente Uefa: ''L'ho gia' detto: chi ha truccato una partita, non deve mai piu' metter piede su un campo di calcio. Parola di presidente. E spero che la giustizia sportiva la ascolti''. Quanto a Bonucci incluso tra i 23 azzurri, ''le convocazioni spettano ai commissari tecnici, non al presidente dell'Uefa''. Non spetta neanche, assicura l'ex n. 10 della Juve, affrontare casi politici come quello di Iulia Timoshenko: ''Alcuni Paesi dell'Europa dell'Ovest hanno deciso il boicottaggio politico, altri dell'Est il contrario. La Francia - la sua conclusione - ha fatto la sua scelta. Ma l'Uefa sta dietro a tutto questo: non toccano a noi le scelte politiche''. Con la benedizione di Platini, l'Europeo puo' cominciare.

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