Entrate per investimenti diminuite di 65 ml rispetto al preventivo; si accumulano debiti e non si riscuotono i crediti; diminuiscono nel triennio spese per istruzione e sociale ma aumentano spese per prestazione servizi (esternalizzazioni e consulenze); accesi 7 nuovi mutui che portano a 490 milioni l'indebitamento del Comune di Firenze. Ma non basta. L'amministrazione non riesce a riscuotere la Tares, la Tia e le multe stradali per ben 185 milioni. È questa l'analisi di bilancio che perUnaltracittà ha compiuto oggi in Consiglio comunale con l'intervento della capogruppo Ornella De Zordo sul Rendiconto di bilancio 2013.
"I conti non tornano, il bilancio ci racconta di un'amministrazione Renzi che ha raggiunto cifre negative record", ha commentato Ornella De Zordo. "Negli ultimi anni la giunta targata Partito Democratico ha sovrastimato sia le entrate correnti (tributarie e multe) che quelle in conto capitale per “promettere” nei bilanci preventivi spese correnti ed investimenti di fatto non realizzabili e non sostenibili finanziariamente. E oggi al Comune viene chiesto di vincolare ulteriormente le risorse destinate alle spese mediante un fondo, non spendibile, che sottrae ulteriori risorse ai servizi e agli investimenti. Un fondo che serve a sanare queste pratiche contabili poco trasparenti nei confronti dei cittadini."
"Le politiche di austerità imposte dall'Europa - a cui oggi si oppone costruttivamente solo la lista Tsipras - hanno prodotto un aumento delle spese correnti e un crollo degli investimenti. L'effetto è stato che la spesa buona/produttiva è stata, il più delle volte, sostituita dalla spesa improduttiva ed inefficiente. Il Comune di Firenze destina ben il 73% delle risorse comunali per le spese correnti (585 milioni), mentre agli investimenti va appena il 15% (121 milioni). A farne le spese sono soprattutto l'istruzione pubblica e la funzione sociale".
Ecco nel dettaglio l'analisi del bilancio* con cui la lista di cittadinanza perUnaltracittà interviene nel l'ultimo Consiglio comunale della legislatura.
*Si ringrazia Simona Repole per il supporto tecnico
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ANALISI DELLE ENTRATE
Gestione dei beni patrimoniali fallimentare: persi 68 milioni di euro
Le entrate correnti sono state inferiori di 68 milioni di euro rispetto al previsto. La previsione definitiva di bilancio era infatti di 688 milioni mentre le somme confermate in entrata sono state di soli 620 milioni. C'è da chiedersi come sia possibile che un Comune così ricco di beni patrimoniali di proprietà abbia un trend negativo sulla gestione degli stessi, considerato che le entrate derivanti dalla gestione patrimoniale e dagli affitti sono passate dai 60,5 milioni del 2011 ai 59 del 2012 per finire ai 57 del 2013 con motivazioni davvero troppo generiche.
Recupero di risorse inefficace: mancano 65 milioni di euro
Per quanto riguarda le entrate da alienazioni, trasferimenti da Stato e Regione per investimenti e da permessi a costruire, la previsione iniziale del bilancio 2013 era di 144 milioni di euro mentre le riscossioni effettive sono state di soli 79 milioni. Mancano così all'appello quasi 65 milioni di euro. I dati confermano che anche Firenze punta essenzialmente alla (s)vendita del patrimonio pubblico per recuperare (male) risorse.
Meno risorse agli investimenti per coprire la spesa corrente
Anche nel 2013 il Comune di Firenze ha deciso di sottrarre dalla spesa di investimento una parte consistente delle entrate derivanti dai Permessi a costruire – 4 milioni di euro su un totale di 6 da permessi a costruire - per dirottare dette risorse alla copertura delle spese correnti. E’ chiaro che questa scelta politica, ancorché consentita dalla legge, non fa che peggiorare la problematica della riduzione consistente degli investimenti causata dalla regola del patto di stabilità interno. Negli anni l'andamento della percentuale dei permessi a costruire destinati alla spesa corrente invece che alla spesa di investimento è tragicamente cresciuta passando dal 54% del 2011 al 66% del 2012 confermato nel 2013.
Solo il 28% è stato effettivamente riscosso
Segnaliamo che l’aver gonfiato per anni le entrate per investimenti e di conseguenza le spese per gli investimenti, fa sì che se consideriamo tutte le risorse accertate (confermate in bilancio) nel titolo IV delle entrate, sia nel 2013 che nei bilanci degli anni precedenti (quindi compresi i residui attivi) abbiamo accertamenti totali in entrata per 320 milioni di cui solo 90 effettivamente riscossi: un misero 28%.
Troppi crediti non vengono incassati. Debiti record a 358 milioni.
La cassa del Comune è evidentemente peggiorata e rischia di peggiorare ulteriormente se si continuano ad accumulare debiti e a non riscuotere i crediti. I crediti del Comune sono infatti molto elevati e toccano i 390 milioni di euro, come del resto anche i debiti che ammontano a 358 milioni (nonostante l’operazione di stralcio effettuata anche nel 2013), a cui si aggiungono crediti di dubbia esigibilità per oltre 14 milioni. Il rischio evidente è che se i crediti non vengono riscossi si può tranquillamente entrare in una vera e propria crisi di liquidità causata dai debiti pregressi accumulati.
Non a caso nel 2013 c’è stato un peggioramento della situazione della liquidità di cassa del Comune: se al 1 gennaio del 2013 ammontava a 136 milioni di euro al 31 dicembre era più che dimezzata raggiungendo i 59 milioni. Cifra che resta in positivo solo grazie al residuo dell'anno precedente: nel 2013 infatti sono stati riscossi 763 milioni a fronte di pagamenti per 840 milioni determinando un saldo negativo di cassa di 77 milioni.
Il Comune non riesce a riscuotere Tia e Tares e le multe: mancano 185 milioni
Nella relazione dei revisori dei conti si scopre che i residui attivi legati alla Tares e Tia sono molto consistenti. Negli ultimi 2 esercizi, solo per questi due tributi, il Comune non è riuscito a riscuotere ben 44 milioni di euro, che, se per il 2013 un po' sono giustificabili per i tempi fisiologici di riscossione, sono meno comprensibili per tributi dell'anno 2012 che ormai una buona amministrazione dovrebbe aver già riscosso. A questi dati poi si aggiungono ben 141 milioni di euro di residui attivi da multe per violazione codice della strada.
Questa criticità richiederebbe, oggi, di incrementare il fondo svalutazione crediti, cioè destinare una parte della spesa corrente ad un “salvadanaio” non utilizzabile se non per coprire eventuali crediti che risultassero non più esigibili.
L'analisi delle entrate racconta un bilancio non sostenibile finanziariamente
In sintesi, il Comune ha dimostrato nel tempo di aver eccessivamente stimato le entrate correnti (tributarie e multe) e quelle in conto capitale per “promettere” nei bilanci preventivi spese correnti ed investimenti di fatto non realizzabili e non sostenibili finanziariamente. E oggi al Comune viene chiesto di vincolare ulteriormente le risorse destinate alle spese mediante un fondo, non spendibile, che sottrae ulteriori risorse ai servizi e agli investimenti, e che serve a sanare pratiche contabili poco trasparenti nei confronti dei cittadini.
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ANALISI DELLE USCITE
Spesa corrente: quella inefficiente sostituisce quella per gli investimenti
Le politiche di austerità hanno prodotto un aumento delle spese correnti e un crollo degli investimenti; la spesa buona/produttiva è stata, il più delle volte, sostituita dalla spesa improduttiva ed inefficiente. Succede anche per il Comune di Firenze: dall'analisi delle spese si evince che il 73% delle risorse comunali viene utilizzato per spese correnti (585 milioni), mentre agli investimenti va appena il 15,21% (121 milioni).
Il trend degli ultimi tre anni registra un continuo degrado della situazione: si passa dai 486 milioni del 2011 ai 574 del 2012 per arrivare ai 585 del 2013. Nel periodo aumenta la spesa corrente per quasi tutte le funzioni, ma colpisce decisamente il dato di spesa che diminuisce per la funzione “istruzione pubblica” e la funzione “sociale”.
Arrivano meno soldi al sociale, considerato che dai 101 milioni previsti nel preventivo 2013 si passa ai 98 impegnati. Questi tagli hanno colpito in particolare gli asili nido, i servizi per l’infanzia e per i minori, il servizio di prevenzione e riabilitazione e quelli di assistenza, beneficenza e alla persona.
Cifra record per le prestazioni di servizi: 313 milioni. Dove vanno?
Decolla dal canto suo la spesa per prestazioni di servizi: dai 184 milioni del 2011 ai 313 del 2013 passando per i 285 del 2012. La motivazione di questo incremento viene indicata nell’incremento delle spese delle utenze (10 milioni) e nelle funzioni culturali per 4,5 milioni. Un po' poco forse. Sarebbe auspicabile una spiegazione più esaustiva di questo incremento di spesa così rilevante in 3 anni.
Quanto hanno pesato, negli anni, le esternalizzazioni dei servizi e le consulenze esterne sull'aumento di questa voce di bilancio? L'amministrazione su questo dovrebbe evidenziare dati chiari e trasparenti. Inoltre, se le utenze sono aumentate di 10 milioni di euro sarebbe interessante capire se ciò deriva p esempio dalla mancata esecuzione di interventi di investimento per la riqualificazione energetica degli edifici pubblici.
E' chiaro che se si punta sulla vendita del patrimonio pubblico, non si sviluppano politiche di recupero ed ottimizzazione dell'utilizzo del patrimonio di proprietà comunale che potrebbe consentire di ridurre le spese per affitti passivi. Una politica questa che consentirebbe anche di incidere sull'abbandono di beni pubblici.
I pagamenti effettivi toccano quota 42 milioni
La spesa in conto capitale registra una differenza notevole tra le promesse di investimento e gli investimenti effettivi. La previsione iniziale di bilancio era di 166 milioni, quella definitiva di 140 mentre la spesa confermata è stata di 121 con pagamenti effettivi per 42 milioni di euro.
I debiti che riguardano gli investimenti ammontano a 425 milioni di euro, mentre la spesa di investimento, considerati i residui passivi e la gestione di competenza del 2013, tocca i 153 milioni di pagamenti effettivi, circa il 28% della spesa che negli anni è stata impegnata (confermata) per gli stessi investimenti.
L'indebitamento supera i 490 milioni
Nel corso del 2013 sono stati assunti nuovi sette mutui a carico del Comune che portano a 490 milioni il debito totale a carico del Comune di Firenze al 31 dicembre 2013.
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