La Mar Jonio ha attraccato a Lampedusa. La nave che batte bandiera italiana, con a bordo 49 migranti tra cui 12 minori, trovati davanti alle coste libiche, ha lasciato il punto di fonda ed è stata scortata dalla Guardia di Finanza dentro il porto.
La notizia dell'attracco, arriva insieme a quella che vede la Procura di Agrigento guidata da Luigi Patronaggio, aprire un fascicolo, a carico di ignoti, con l'ipotesi di reato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. L'intenzione è stata quella di sequestrare la nave e consentire le indagini, ma soprattutto, quella di far scendere a terra i 49 migranti. Già dalle prime ore di domattina, potrebbero scattare i primi interrogatori all'equipaggio
La situazione è questa, dopo ore di tira e molla tra la Mediterranea ed il Ministro dell'Interno, che grida a gran voce: "Arrestateli"
«Se un cittadino forza un posto di blocco stradale di Polizia o Carabinieri, viene arrestato. Conto che questo accada». «Nessun pericolo di affondamento né rischio di vita per persone a bordo, nessun mare in tempesta», e poi: «Ignorate le indicazioni della Guardia Costiera libica che stava per intervenire, scelta di navigare verso l’Italia e non Libia o Tunisia, mettendo a rischio la vita di chi c’è a bordo, ma soprattutto disobbedienza alla richiesta di non entrare nelle acque italiane» ha dichiarato poco fa.
Dall'altra parte la portavoce dell'imbarcazione, Alessandra Sciurba, fa sapere che "L'ispezione è conclusa con un verbale in cui è scritto che non c'è nulla da segnalare se non che le persone a bordo sono provate". “Per noi la direttiva non ha molto valore. Per noi esistono i diritti delle persone, il Diritto internazionale, i diritti umani, le convenzioni internazionali. Abbiamo chiesto un porto sicuro. Siamo italiani su una nave italiana che ha salvato delle persone che erano in pericolo di vita in mare. Attendiamo con fiducia di poter entrare in porto”.
Anche il sindaco di Lampedusa, Totò Martello, chiede umanità in Viminale e sottolinea che "il porto è aperto e non esistono circolari in mare, si tratta di oscenità giudiziarie".
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