"Quello che è successo a Sesto Fiorentino è gravissimo e non appartiene ai valori che sono propri della comunità del Pd. Il nostro è un partito che discute e che si confronta anche in modo aspro, ma è inammissibile presentare una mozione di sfiducia nei confronti di un sindaco che del nostro partito fa parte". La sconfessione dei consiglieri Pd, 8 tra i firmatari, che sostengono la mozione di sfiducia presentata contro il sindaco Sara Biagiotti, arriva da Antonio Mazzeo, responsabile organizzazione del Pd della Toscana. Ma la candidata renziana fin dal suo insediamento ha vissuto giorni difficili. Non è mai stata 'accettata' sindaco di Sesto Fiorentino e alla prima occasione le frizioni sono diventate mozioni. Ed in questo caso di totale sfiducia. "Quello che è accaduto - aggiunge - è un atto strumentale e vergognoso che sa tanto di resa dei conti. E i nostri elettori, a partire dai tantissimi che un anno fa hanno scelto Sara Biagioti, non lo stanno capendo. E' evidente che si tratta di un estremo rigurgito di quel modo di fare vecchia politica che stiamo tentando di rottamare e lavoreremo perché nei prossimi 15 giorni sia possibile far rientrare la mozione e riportare la discussione in un clima costruttivo, di serenità e confronto". Dal canto suo la Biagiotti, già nella giunta fiorentina di Renzi, ha difeso il suo operato spiegando come "Sesto è stata ben amministrata. In un anno ci siamo confrontati più volte con tutti i consiglieri: con gli otto che hanno presentato la mozione sfiducia verso di me ora si può cercare di ricucire, ma prima devono ritirare l'atto". Ha detto Sara Biagiotti oggi a Firenze. "La mozione di sfiducia - ha aggiunto il sindaco - si fa in casi particolari: quando un sindaco ruba, quando i comuni vengono sciolti per mafia, gravi dissesti, non certo per posizionamenti o schermaglie interne"
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