'Oggi il governo delle larghe intese e' saltato, con il ritiro di Forza Italia e la decadenza di Berlusconi non c'e' piu'. Allora questo governo non puo' continuare ad andare avanti facendo finta che tutto sia rimasto uguale. Bisogna dare una svolta. Bisogna fare finalmente le cose che servono'. Lo afferma in un colloquio con il Corriere della Sera il sindaco di Firenze Matteo Renzi, candidato alle primarie per la segreteria del Pd. 'Il Pd in questi mesi, in queste settimane - osserva - e' stato molto prudente, paziente, responsabile. Ok, siamo stati dei 'good guys', dei bravi ragazzi. Pero' adesso e' il momento di chiedere che le cose si facciano, e quindi ci faremo sentire'. E la nuova maggioranza potra' avere la forza per fare le riforme 'perche' il Pd che e' il partito piu' importante della coalizione ha queste idee in testa, e quindi se noi le abbiamo in testa le tireremo fuori'. Altrimenti 'finish' ripete Renzi, spiegando che per creare nuovi posti di lavoro bisogna 'rimuovere gli ostacoli alle imprese', bisogna, 'togliere burocrazia, oppressione fiscale e sistema della giustizia' ma 'la legge di stabilita' non va in questa direzione, e' un semplice intervento di tenuta dei conti'. Peraltro, sul fronte dei conti pubblici, per Renzi 'ridurre il debito e' fondamentale' ma 'credo che si debbano fare le cose con intelligenza. Oggi se devo dare il 3% di Eni con un'operazione come quella che e' stata immaginata, e' un errore, non ha senso' perche' e' 'maquillage finanziario che serve al governo per risolvere un problema di cassa'. Quanto al suo sfidante Gianni Cuperlo 'La sinistra che hanno in mente loro e' una sinistra che ha sempre perso. Io credo che sia molto di sinistra scommettere sulle donne come stiamo facendo qua a Firenze, investire sugli asili nido, investire in cultura, start-up. Stiamo facendo molte cose che sono di sinistra, che sono l'investimento sul domani. C'e' una parte della sinistra che vuole la sinistra vecchia maniera, la sinistra tutta legata al passato. Quella sinistra li' vogliamo sconfiggerla'.(ANSA).
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