Un medico sequestrato da un detenuto italiano e costretto a prescrivere farmaci. E' quanto sarebbe avvenuto, due giorni fa, nel carcere di Sollicciano a Firenze. Lo denuncia, in una nota, il segretario regionale della UIL-PA Polizia Penitenziaria, Eleuterio Grieco.
"A Sollicciano - si legge nella nota - la situazione è ancora calda sul versante dell’ordine e la sicurezza interna, un carcere come quello fiorentino ormai allo sbando. Ovviamente non bastano i pochi ventilatori per smorzare la calura estiva poiché anche due giorni fa vi è stato l’ennesimo episodio di violenza gratuita, gestito come al solito da quel poco personale di Polizia Penitenziaria presente".
"Sollicciano ormai vive di passività - prosegue Grieco - è carente di tutto dal materiale per le pulizie, alla manodopera per eseguire i lavori. Nulla si adegua alle norme vigenti poiché persevera l’indifferenza, oppure si pensa ad altro come “ai bandi di progetti comunali e regionali” catalizzatori di fondi appetibili a pochi quando invece manca il minimo edittale per un individuo".
"In questi giorni - continua la nota - stiamo esercitando la nostra azione con le forze politiche, compreso il Ministro della Giustizia, affinché si ponga al centro “il caso” di Firenze Sollicciano, delle cose promesse e non fatte e le relative responsabilità, ma più in generale dello stato di indecenza in cui versano le carceri della regione toscana, facendoci promotori affinché si realizzi una nuova geografia penitenziaria attraverso un piano carceri regionale autentico, fatto di civiltà, che dia dignità agli individui, così come è avvenuto per gli ospedali, evitando spreco di denaro pubblico per le superflue ristrutturazioni che altro non sono palliativi nonché speculazioni che un privato mai attuerebbe.
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