“La commemorazione organizzata da Casaggì in ricordo dei ragazzi che militarono nella Repubblica Sociale Italiana e dei ‘franchi tiratori’ - si legge in una nota del sen. Achille Totaro (Pdl ) - continua a suscitare polemiche. E’ lapalissiano il fatto che la guerra civile è sempre un avvenimento tragico che ha in sé morte, efferatezze e crudeltà. E ciò vale anche per la Toscana e per Firenze". "E’ stato un momento storico madido di sangue - prosegue Totaro - caratterizzato da violenze inaccettabili commesse da entrambe le parti, e non ha ragione d’essere l’atteggiamento di chi criminalizza e getta la croce addosso a coloro che vogliono ricordare alcuni loro coetanei che morirono pensando di servire la propria patria". "E’ profondamente ingiusto questo metodo di condannare senza appello i ragazzi di Casaggì - chiosa il Senatore Pdl - che forse, attratti dalle figure di giovani che hanno combattuto e che hanno sacrificato la loro vita in nome della fedeltà e della coerenza, li contrappongono all’attuale mondo politico fatto troppo spesso di voltagabbana e traditori". "Anche se tale demonizzazione poteva essere prevedibile in una città come Firenze dove viene minacciato e processato chi tenta di ricordare l’assassinio di Giovanni Gentile, nel silenzio generale - continua Totaro - D’altra parte va ricordato che, se è vero che agli Angloamericani e una parte della Resistenza sono stati fondamentali per abbattere una dittatura e sostituirla con libertà e democrazia, è anche vero che, un’altra parte della Resistenza voleva sostituire al regime fascista una dittatura di stampo comunista". "Ciò che lascia perplessi è il fatto che in prima fila nel criminalizzare questi ragazzi ci siano proprio gli eredi di quella ideologia che tanti lutti ha provocato nel mondo - prosegue - In questo quadro spicca la figura del sindaco Renzi che, sotto assedio per gli attacchi della sinistra e della Cgil a causa della sua politica e del suo modo di amministrare, dovendosi rifare una verginità a sinistra, si atteggia da antifascista della venticinquesima ora". "Mi auguro - conclude Totaro - che in futuro si possa giungere ad una memoria condivisa e a poter celebrare senza odi e rancori tutti i nostri morti, come in Spagna dove, dopo la guerra civile, i caduti di entrambe le parti sono stati seppelliti insieme, senza discriminazioni”.
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