Ieri è calato il sipario sulle apparizioni al Franchi della Fiorentina. Già durante la partita il pubblico aveva iniziato ad esprimere dissenso, sia per la gara di ieri, sia per tutta la stagione Viola. Al triplice fischio finale l'uscita della squadra dal campo è stato salutata con una salva di fischi che si è trasformato in un vero e proprio boato di disapprovazione quando Pantaleo Corvino e Sinisa Mihajlovic si sono avvicinati al tunnel che riporta negli spogliatoi.
Gli unici applausi dello sparuto pubblico presente è stato per Marco Donadel (che stanotte ha avuto la gioia di veder nascere la seconda figlia, Maria) che mestamente, dopo aver seduto novanta minuti in panchina, ha abbozzato un saluto allo stadio che lo ha visto calcare il terreno per sei stagioni. Una piccola passerella, visto che abbandonerà sicuramente la Fiorentina e con tutta probabilità raggiungerà Dainelli al Genoa, sarebbe stata cosa buona e giusta, ma il tecnico, evidentemente non ha avuto il cuore...
Stefano Prizio, sulle pagine di ViolaGol, ha affrontato la questione:
"La riconoscenza, come la giustizia, non è forse di questo mondo, eppure, almeno nello sport, occorrerebbe sforzarsi di darne una parvenza. Non è accaduto a Firenze, non è accaduto a Marco Donadel che non ha suscitato tal sentimento nel cuore del suo allenatore Mihajlovic (suo ancora per poco immaginiamo) che in una gara del tutto inutile, votata ormai al pareggio, non ha voluto concedere al viola di lungo corso il meritato appaluso di addio...
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