L'Italia prova a ritornare alla normalità con il progressivo allentamento delle misure restrittive anti covid. Il tema dei vaccini sui luoghi di lavoro è al centro dell'approfondimento della settimana a cura di Sandro Susini, dottore commercialista e fondatore di Susini Group.
Lo scorso 6 aprile Governo e Parti Sociali hanno sottoscritto un protocollo sui vaccini in azienda denominato il "Protocollo nazionale per la realizzazione dei piani aziendali finalizzati all'attivazione di punti straordinari di vaccinazione anti SARS-CoV-2/Covid-19 nei luoghi di lavoro".
Il Protocollo mira a coinvolgere i datori di lavoro al fine di prevenire e fronteggiare gli effetti della pandemia da Covid-19 nei luoghi di lavoro con l’obiettivo di concorrere alla rapida realizzazione della campagna vaccinale attraverso il coinvolgimento delle realtà produttive in maniera coordinata e uniforme sull'intero territorio nazionale.
Le aziende e i datori di lavoro possono provvedere a vaccinare direttamente i propri dipendenti o attraverso specifiche convenzioni con strutture in possesso dei requisiti per la vaccinazione.
In base alla scelta perpetrata dal datore di lavoro i compiti dello stesso si diversificano.
Vaccinazione diretta
I datori di lavoro, singolarmente o in forma aggregata e indipendentemente dal numero di lavoratrici e lavoratori occupati possono manifestare la disponibilità ad attuare piani aziendali per la predisposizione di punti straordinari di vaccinazione anti Sars-Cov-2 (Covid-19) nei luoghi di lavoro.
I piani aziendali
Nei piani aziendali, i datori di lavoro devono assicurare il confronto con il Comitato per l'applicazione e la verifica delle regole contenute nel Protocollo del 24.4.2020 con il supporto del medico competente, ovvero con altri organismi aziendali previsti nell'ambito dei Protocolli di settore.
I piani aziendali, una volta ultimati, devono essere proposti dai datori di lavoro all'Azienda Sanitaria di riferimento, nel pieno rispetto delle Indicazioni ad interim e delle eventuali indicazioni specifiche emanate dalle Regioni e dalle Province Autonome per i territori di rispettiva competenza specificando.
I datori di lavoro, all’atto di presentazione dei piani aziendali devono indicare il numero di vaccini richiesti per le lavoratrici e i lavoratori disponibili a ricevere la somministrazione.
I costi
Tutti i costi per la realizzazione e la gestione dei piani aziendali sono interamente a carico del datore di lavoro; la fornitura dei vaccini, dei dispositivi per la somministrazione (siringhe/aghi) e la messa a disposizione degli strumenti formativi previsti e degli strumenti per la registrazione delle vaccinazioni eseguite è a carico dei Servizi Sanitari Regionali territorialmente competenti.
L’accordo Sindacale
Poiché, ai sensi del punto 7) del Protocollo, tutte le Parti sottoscrittrici si impegnano a fornire le necessarie informazioni alle lavoratrici e ai lavoratori, è auspicabile la sottoscrizione di un accordo con il coinvolgimento anche delle OO.SS. dei lavoratori.
Le modalità di adesione al vaccino
La scelta di aderire alla somministrazione da parte dei lavoratori interessati deve essere su base volontaria e rimessa esclusivamente alla singola lavoratrice e al singolo lavoratore. Devono essere rispettate, inoltre, le disposizioni in materia di tutela della riservatezza, della sicurezza delle informazioni raccolte ed evitando ogni forma di discriminazione delle lavoratrici e dei lavoratori coinvolti.
L’informazione
Il medico competente deve fornire ai lavoratori adeguate informazioni sui vantaggi e sui rischi connessi alla vaccinazione e sulla specifica tipologia di vaccino, assicurando altresì l'acquisizione del consenso informato del soggetto interessato, il previsto triage preventivo relativo allo stato di salute e la tutela della riservatezza dei dati.
La somministrazione del vaccino
La somministrazione del vaccino è riservata ad operatori sanitari in grado di garantire il pieno rispetto delle prescrizioni sanitarie e in possesso di adeguata formazione per la vaccinazione anti Sars-Cov-2/Covid-19.
La somministrazione viene eseguita in locali idonei che rispettino i requisiti minimi definiti con le Indicazioni ad interim
Per l'attività di somministrazione del vaccino il medico competente potrà avvalersi di personale sanitario in possesso di adeguata formazione.
La registrazione del vaccino
Il medico competente deve assicurare la registrazione delle vaccinazioni eseguite mediante gli strumenti messi a disposizione dai Servizi Sanitari Regionali.
La retribuzione del lavoratore
Se la vaccinazione viene eseguita in orario di lavoro, il tempo necessario alla medesima è equiparato a tutti gli effetti all'orario di lavoro.
CONVENZIONE CON STRUTTURE SANITARIE PRIVATE O DELL'INAIL
In alternativa alla modalità della vaccinazione diretta, i datori di lavoro possono ricorrere a strutture sanitarie private in possesso dei requisiti per la vaccinazione o delle strutture sanitarie dell'Inail.
Il datore di lavoro direttamente, ovvero attraverso il medico competente ove presente, comunica alla struttura sanitaria privata o alla struttura territoriale dell'Inail il numero complessivo di lavoratrici e lavoratori che hanno manifestato l'intenzione di ricevere il vaccino.
Sarà cura della stessa struttura curare tutti i necessari adempimenti che consentano la somministrazione, l’informazione dei lavoratori, ivi compresa la registrazione delle vaccinazioni.
I costi
Nel primo caso (ricorso a strutture sanitarie private) gli oneri rimangono a carico del datore di lavoro, ad esclusione della fornitura dei vaccini che viene assicurata dai Servizi Sanitari Regionali territorialmente competenti.
Nel secondo caso (fruizione strutture sanitarie dell'Inail), trattandosi di iniziativa vaccinale pubblica, gli oneri restano a carico dell'Inail.
La retribuzione del lavoratore
Se la vaccinazione viene eseguita in orario di lavoro, il tempo necessario alla medesima è equiparato a tutti gli effetti all'orario di lavoro.
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