Una protesta contro il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, per le parole di plauso usate nei mesi scorsi dal governatore sulle ditte cinesi a Prato. E' quanto inscenato oggi in Consiglio regionale dal gruppo Fdi. Prima di iniziare i lavori d'aula, in cui e' stato osservato un minuto di silenzio per i lavoratori cinesi morti nel rogo della loro fabbrica a Prato, i consiglieri Fdi hanno mostrato una serie di cartelli con citazioni del governatore toscano. Tra questi uno con scritto che ''le aziende cinesi a Prato'' sono ''una risorsa per la nostra economia. Da questa realta' viene un contributo al lavoro e al benessere della regione''. La protesta ha preso spunto dalle forti critiche che in questi giorni Rossi ha rivolto alle condizioni in cui si lavora nelle aziende cinesi nel distretto pratese.
"Una sceneggiata strumentale, di chiaro stampo xenofobo e del tutto fuori luogo rispetto al dolore che tutti proviamo per la tragedia che si e' consumata a Prato e alla necessita' di trovare soluzioni concrete ai problemi posti dalla presenza cinese a Prato e in Toscana". Cosi' il presidente della Toscana, Enrico Rossi, definisce la manifestazione. "Ribadisco che ci sono imprese cinesi emerse e regolari che rappresentano un elemento di ricchezza per la regione, che contribuiscono alla formazione del Pil e al dinamismo economico della Toscana - prosegue Rossi - Nella numerosa comunita' cinese esistono forti volonta' di integrazione, che si sono manifestate anche ieri, nel corso della fiaccolata che si e' svolta a Prato, e che dobbiamo raccogliere e valorizzare. Accanto a questo c'e' la piu' grande realta' di lavoro nero e sfruttamento schiavistico del centro nord e forse d'Europa. Una realta' che dobbiamo affrontare sia con strumenti repressivi sia con interventi che favoriscano l'emersione e la regolarizzazione". "Voglio sognare un distretto industriale delle confezioni tra i piu' forti d'Europa - dice Rossi - che paga le tasse, garantisce i diritti ai lavoratori e consente ai disperati provenienti dall'altra parte del mondo di potersi emancipare, sentirsi persone e diventare liberi cittadini in una Toscana nuova e multietnica. Non saranno quattro facinorosi che inscenano una gazzarra a interrompere questo mio impegno".
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