“Secondo la classificazione di RFI la Foster sarà una stazione “silver”, la penultima tipologia di stazione in termini di importanza e di flussi, ovvero una stazione medio/piccola con o “frequentazione consistente (generalmente maggiore di 2.500 frequentatori medi/giorno circa)” oppure “consistente o elevata frequentazione nei casi di metropolitana urbana (anche maggiore di 4.000 frequentatori medi/giorno)”, cioè – aggiungono i consiglieri di Firenze riparte a sinistra Grassi, Trombi e Verdi – come la stazione di Pontassieve, di categoria inferiore rispetto alle stazioni di Sesto Fiorentino o Empoli, migliore tuttavia di quella, ad esempio, di Compiobbi (che è la categoria subito inferiore). Il tutto per qualche miliardo di euro: un affarone.
È stato però “venduto” a Nardella come il primo hub di mobilità integrata in Italia (anche se, stante la descrizione, sembrerebbe che il primato spetti quantomeno alla stazione di Santa Maria Novella, dove già ora arrivano il tram, l'ATAF, la Sita, la CAP e la COPIT).
Si prosegue dunque in maniera bovina dietro alle scelte, tutte dettate dal solo profitto, di RFI, chiedendo in cambio che Santa Maria Novella resti centrale: si scaverà dunque un tunnel sotto la città, si butteranno soldi pubblici. Dove sono finiti gli interrogativi autunnali del Sindaco? Dove sono gli anatemi estivi che lanciava contro un’opera inspiegabile?
Infine, resta ancora da capire come si smaltiranno le terre di scavo, come si andrà dalla Foster a Santa Maria Novella, come si arriverà alla Foster in auto, come la zona reggerà il traffico.
Ma, evidentemente – concludono i consiglieri di Firenze riparte a sinistra – sono dettagli rispetto al fatto di avere in città una prestigiosa stazione di classe silver che è anche il secondo hub italiano di mobilità integrata”.
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