Ridare un'anima al centro storico realizzando nuovi spazi aggregativi per la socialità; restituire alla cittadinanza l'ospedale vecchio prevedendo al suo interno laboratori culturali e spazi ludici; sostenere con un sistema di incentivi chi riqualifica gli edifici anche dal punto di vista energetico.
Sono solo alcune delle proposte contenute nelle osservazioni al Regolamento Urbanistico del Comune di Empoli, presentate dai professionisti empolesi dell'Ordine degli architetti della provincia di Firenze. Il termine per la presentazione è scaduto il 2 aprile, ora si attende che l'amministrazione comunale recepisca le osservazioni. Per il momento, la sensazione degli architetti è che "complici i tempi stretti con cui è stato composto il nuovo Ruc, si poteva fare di più per riqualificare nel complesso la città". Da qui un pacchetto di idee rivolte all'amministrazione comunale.
Il centro storico è il punto di partenza delle osservazioni degli architetti empolesi. "Il centro – spiegano i progettisti – è stato 'caricato' di molte nuove funzioni commerciali, ma il Ruc non risolve l'impoverimento di funzioni aggregative ed essenziali per la vita quotidiana dei cittadini che da tempo lo caratterizza. Per questo auspichiamo che venga inserita nel Regolamento la previsione di nuovi spazi per la socialità e nuovi servizi e funzioni di qualità, che riempirebbero di vita pubblica un quartiere destinato a diventare altrimenti un 'dormitorio'".
Operazione simile viene proposta per la struttura dell'ospedale vecchio: "L'area ad oggi è in gran parte dismessa e sappiamo – affermano gli architetti - che l'abbandono spesso fa rima con 'degrado'. Il suo recupero, come sottolineato anche dal Comune, deve essere una priorità”. Far tornare a vivere l'ex ospedale con spazi ludici, come ad esempio laboratori culturali rivolti a tutte le fasce d'età, in linea con la destinazione pubblica dell'immobile, è il primo passo da muovere in tale senso secondo i progettisti empolesi.
Occhi puntati anche sull'Arno e le sue sponde. "In questo caso – spiegano gli architetti – proponiamo di valor izzare le aree in prossimità delle zone golenari anche attraverso la creazione di orti sociali, da sperimentare soprattutto nella zona di Marcignana e da affidare alla gestione diretta dei cittadini, così da garantire un maggior controllo e presidio del territorio".
Altro obiettivo del Ruc, inoltre, dovrebbe essere quello di 'alleggerire' le aree fortemente sovraccariche di funzioni come quella del nuovo ospedale, di Porta Pisana e del quartiere di San Rocco. "Proponiamo al Comune – spiegano gli architetti – di prevedere nel Ruc lo strumento della perequazione, che potrebbe redistribuire sul territorio comunale il diritto edificatorio così da riqualificare attraverso nuove costruzioni aree degradate e 'liberare' invece quelle troppo congestionate, dove negli anni si è costruito fin troppo, con la creazione di aree verdi e giardini attrezzati".
Quanto alle nuove edificazioni, gli architetti invitano il Comune ad "investire di più nell'edilizia residenziale pubblica, ad oggi praticamente assente nel Ruc, per rispondere al sempre maggiore disagio abitativo della popolazione dell'Empolese".
Infine, i progettisti lanciano la proposta di un sistema di incentivi fiscali rivolti ai privati che decidano di riqualificare gli edifici anche da un punto di vista energetico. "Il Ruc – spiegano gli architetti empolesi – al momento non prevede il principio della sostituzione edilizia". Significa che in caso di demolizione e ricostruzione di un edificio si è obbligati a utilizzare i materiali originari. "Crediamo – concludono – che il nuovo Regolamento dovrebbe essere invece l'occasione per incentivare le buone pratiche della sostenibilità edilizia, tanto nelle nuove costruzioni quanto nelle ristrutturazioni, ricorrendo ad esempio a un pacchetto di sgravi fiscali che il Comune potrebbe applicare ai privati pronti a migliorare l'efficienza energetica dei loro edifici".
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