Al termine delle indagini sull'incendio appiccato lo scorso 13 aprile in una pelletteria di via Por Santa Maria, il gip Profeta ha disposto l'arresto di Vincenzo Santaiti, architetto 43enne, di origini calabresi, su richiesta del pm Von Bories. Da quanto appreso dagli uomini della squadra mobile di Lorenzo Bucossi, nel negozio in pieno centro fiorentino lavorava l'ex fidanzata di Santaiti.
I fatti. Dopo una breve relazione di poche settimane, la commessa aveva troncato la storia d'amore. A quel punto l'architetto ha perso la testa ed ha cominciato a seguirla e a recarsi quasi tutti i giorni nelle pelletteria. Prima dell'episodio in questione, Santaiti aveva dato fuoco al ristorante 13 Gobbi in via della Porcellana. Il movente sempre la gelosia nei confronti dell'avvenente commessa. La donna infatti si trovava a cena nel locale.
Ad incastrarlo son state le immagini delle telecamere all'interno della pelletteria. Dopodiché con la successiva perquisizione a casa dell'indiziato in via Guelfa si è chiuso il cerchio. Sono stati rinvenuti l'eskimo utilizzato la notte dell'incendio e la confezione di diavolina con due pezzi mancanti. Come ha spiegato la responsabile della Sezione Crimine Diffuso, Maria Assunta Ghizzoni, "l'architetto non ha in casa nè stufa, nè camino".
Ieri pomeriggio l'epilogo, per Vincenzo Santaiti sono scattate le manette, dovrà rispondere dell'accusa di incendio doloso e atti persecutori.
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