"Non crediamo ci sia nessuna reale apertura da parte di Melrose. Ma solo un tentativo di prendere tempo, di studiare la prossima trappola, di valutare come sottrarsi alla pressione mediatica e di gettare gli ingranaggi in una mobilitazione che non accenna a fermare la propria espansione. L'azienda ha ribadito più volte l'irreversibilità della distruzione dello stabilimento. E a maggior ragione la mobilitazione non deve rallentare di un millimetro il proprio cammino. Al contrario. È proprio di fronte a queste manovre che deve riemergere con più forza la nostra determinazione". Lo scrive il Collettivo di fabbrica dei lavoratori della Gkn di Campi Bisenzio (Firenze) sui propri canali social, chiamando ad una nuova mobilitazione, l'11 agosto, a Firenze, a seguito della decisione dell'azienda di chiudere lo stabilimento e licenziare oltre 400 persone.
"Il punto - scrive il collettivo - rimane il ritiro dei licenziamenti e la continuità produttiva dello stabilimento. Qualsiasi altra proposta regge se subordinata a questa prospettiva e allo sviluppo della nostra mobilitazione. Fuori dalla mobilitazione non c'è salvezza. Le decisioni, le mail, le affermazioni di Gkn-Melrose sono uno schiaffo all'intero territorio, uno schiaffo a tutti coloro che sono insorti in difesa dello stabilimento. E siamo chiamati tutti a reagire. E a farlo l'11 agosto sera, nella giornata della liberazione di Firenze. Da un lato - prosegue il collettivo dei lavoratori Gkn - un fondo finanziario che reclama uno stabilimento per distruggerlo e incassare il rialzo borsistico. Da un lato un intero territorio a guardia di 500 posti di lavoro, di uno stabilimento costruito da decenni di storia operaia e professionalità. Gli avvocati faranno le valutazioni legali. Noi qua possiamo fare altre valutazioni: quelle sulla legittimità sociale. E la legittimità sociale in questa vicenda sta da una parte, sta dalla parte della lotta Gkn", conclude il collettivo di fabbrica.
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