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lunedì, 07 novembre 2011 - 12:45
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45°alluvione

Sicurezza del territorio, Valdo Spini "I soldi ci sono ma restano nel cassetto"

Consiglio straordinario sull'Alluvione stamani nel Cenacolo di Santa Croce
Immagine articolo - Il sito d'Italia

"Il 45 esimo anniversario dell'alluvione di Firenze del 4 novembre 1966 avviene in un contesto generale reso drammatico dalle alluvioni delle Cinque Terre e della Lunigiana". Così esordisce l'onorevole Valdo Spini durante il suo interventi nel Cenacolo di Santa Croce dove oggi il Consiglio Comunale si è riunito in una seduta straordinaria. Spini insiste sull'importanza che la difesa del suolo dovrebbe avere nell'agenda politica governativa ma che invece è  "lungi dall'essere considerata una vera priorità [..], con esiti tragici per la vita delle persone e per l’andamento della vita collettiva".

Passando più nel dettaglio all'analisi del quadro fiorentino il consigliere dichiara "E' vero che il livello della portata dell'Arno sopportabile a Ponte Vecchio è stato innalzato ma non coprirebbe tutta quella del 1966 se dovesse di nuovo realizzarsi. D’altro canto, per le caratteristiche dell’alveo dell’Arno,per il modo in cui scorre tra i ponti di Firenze, non esiste “L’Opera” che da sola può scongiurare l’alluvione, quanto una serie di complessa di opere necessarie per la messa in sicurezza del nostro fiume. Un fiume capriccioso, per certi aspetti torrentizio, la cui portata può aumentare di 300 volte in dodici ore rispetto ai periodi di secca. Quest’ultima evenienza,la siccità, peraltro, è oggi scongiurata dalla realizzazione dell’invaso (poi lago) di Bilancino che permette alla città tranquillità dal punto di vista dell’approvvigionamento idrico.
Il fatto peraltro che per mettere in sicurezza la città dal rischio alluvionale sia necessaria una molteplicità di opere - prosegue Spini -  rende il problema dell’efficienza operativa e gestionale di fondamentale importanza. Alla vigilia di questo anniversario, il segretario generale dell’autorità di bacino, Gaia Checcucci, ha lanciato un grido di allarme: ci sono centocinque milioni di euro disponibili che rimangono nel cassetto a causa della frammentazione delle competenze e delle lungaggini burocratiche".

Sulla normativa in vigore il capogruppo di Spini per Firenze, che è stato anche Ministro dell'Ambinte sotto il Governo Ciampi,  precisa:
" L’assetto nazionale in materia di difesa del suolo è stato radicalmente cambiato dal nuovo Codice dell’ambiente, che ha istituito sulla carta le Autorità di bacino distrettuali come nuovo organismo dotato di poteri incisivi in materia. Solo, che il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) che doveva istituire e regolare i distretti non è mai stato emanato. Per cui, non abbiamo più la struttura istituzionale vecchia, ma non abbiamo ancora quella nuova.  Il governo centrale quindi, deve assumersi le sue responsabilità e compiere quanto di sua competenza, operando quindi perché anche a livello regionale e locale si faccia altrettanto
I soldi per una completa messa in sicurezza della città ancora non ci sono tutti. Ma tanto più è colpevole non spendere quelli , e non sono pochi, che ci sono" conclude Vadlo Spini.

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