“Altro che svendita. Il fatto che nessun privato abbia presentato proposte è la dimostrazione che l’intenzione dell’Amministrazione non era quella di svendere ma di individuare un soggetto che recuperasse il complesso immobiliare”.
È quanto commenta l’assessore al patrimonio immobiliare del Comune di Firenze, Federico Gianassi, replicando alle dichiarazioni di alcuni consiglieri comunali in merito al bando relativo all’alienazione delle Gualchiere di Remole che oggi (ieri, ndr) si è chiuso senza nessuna offerta.
“Il nostro obiettivo è il recupero e il rilancio di questo complesso immobiliare che non è stato possibile né prima con Cassa Depositi e Prestiti né oggi con bando di alienazione a privati. Se ci sono soggetti che hanno idee e proposte serie sulla riqualificazione e l’utilizzo delle Gualchiere, purché accompagnate da un piano economico e finanziario concreto e credibile, si facciano avanti ”.
Sul bando l’assessore precisa: “Il fatto che nessuno privato si sia fatto avanti dimostra che le accuse di svendita erano senza fondamento. Il prezzo, stabilito dalla commissione di valutazione, struttura tecnica di cui il Comune si avvale in questi casi, era tutt’altro che stracciato”. Senza contare che al costo a base d’asta, l’eventuale acquirente avrebbe dovuto aggiungere le ingenti spese per la riqualificazione del complesso immobiliare e i vincoli previsti dal bando stesso.
“Leggo le dichiarazioni entusiaste di alcuni consiglieri per l’esito della gara, come se la mancanza di offerte equivalesse al salvataggio delle Gualchiere. La verità è che il recupero di questo complesso immobiliare, per il quale sono necessarie tante risorse e ingenti interventi, è molto complicato. Per questo nei prossimi mesi attendiamo idee e proposte serie a patto che, insieme ai progetti, ci siano anche piani economici e finanziari convincenti. In caso contrario saremmo di fronte all’ennesima proposta da libro dei sogni. E le Gualchiere di Remole hanno bisogno di un recupero vero, non di un progetto, magari bello, ma destinato a restare sulla carta” conclude l’assessore Gianassi.
Queste le dichiarazioni dei consiglieri del gruppo Firenze riparte a sinistra Giacomo Trombi e Tommaso Grassi:
"Nonostante il prezzo ridicolo (2,2 milioni di euro, coi quali è difficile comprare un appartamento in alcune aree del centro) anche quest’ultima asta per svendere le Gualchiere di Remole è andata tecnicamente deserta. Tecnicamente perché in realtà una domanda è stata presentata, inammissibile certo, ma di alto valore simbolico: l’offerta di un euro lanciata da associazioni e comitati fiorentini e non (Coordinamento 20 Gennaio, Comitato Oltrarno Futuro, Comitato per PiazzaBrunelleschi, Comitato tutela ex Manifattura Tabacchi, Associazione Valdisieve, Associazione vivere in Valdisieve, Cittadini Area fiorentina).
Siamo sollevati nell’apprendere che le Gualchiere di Remole restino in mano pubblica, ma adesso è necessario toglierle immediatamente dal piano delle alienazioni e rimboccarsi le maniche. Ricordiamo che si parla di un complesso unico, a livello europeo, di archeologia paleo-industriale, con un immenso parco (oltre 38mila metri quadrati), un corpo centrale che risale al 1300 e una storia profondamente legata alle principali famiglie fiorentine nel corso dei secoli, al punto che il nostro Cupolone è stato costruito anche grazie ai soldi provenienti dalla fiorente attività delle Gualchiere stesse. Per non parlare delle sistemazioni idrauliche di grande valore storico e del borghetto più recente, sempre facenti parte del complesso, nel quale peraltro ha lo studio lo scultore fiorentino, ma di rilievo internazionale, Piero Gensini.
Nelle ultime settimane sono molte le iniziative a sostegno delle Gualchiere, che hanno visto coinvolti cittadine e cittadini, gruppi e associazioni, istituzioni e rappresentanti della cultura, dell'arte e della ricerca: non lasciamo che tutto questo resti inascoltato.
Il Comune si assuma le proprie responsabilità: in passato è stato fatto andare in malora un bene di valore inestimabile, adesso però è tempo di salvarlo.
Si radunino le forze, si coinvolgano i comuni vicini, soprattutto Bagno a Ripoli, si coinvolgano le istituzioni di tutti i livelli, si spremano le migliori menti e si trovino i fondi per riportare al loro splendore le Gualchiere. Poi, le possibilità saranno davvero molte per un complesso di quella tipologia e di quel valore: culturali, museali, di cittadinanza.
Per questi motivi abbiamo presentato un question time nel quale lunedì prossimo chiederemo al Comune cosa intenda fare.
Oggi l’amministrazione ha la possibilità non solo di rimediare agli errori passati, ma anche e soprattutto di dimostrare il proprio valore e la propria capacità di risolvere problemi complessi quando si tratta di beni comuni: si trovino i fondi e si restituiscano le Gualchiere al mondo".
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