Interessante articolo pubblicato sulle pagine di ViolaGol.com (il portale che fa capo all'omonima trasmissione radiofonica curata da Stefano Prizio e Marco Dell'Olio) sugli striscioni che in questi giorni vengono quotidianamente appesi alle cancellate del Franchi. Ieri, Mario Cognigni, riprendendo un articolo di Andrea Di Caro pubblicato su Il Corriere Fiorentino, ha sottolineato che l'Artemio Franchi è un monumento nazionale e quindi non andrebbe deturpato con certe affissioni...
Qualcuno avrà anche esagerato, qualcuno sarà andato oltre, non chiunque è illuminato dall´ironico spirito fiorentino e casca giù nel becero, nel volgare, però via le mani dallo striscione! Belli, brutti, d´elogio, di contestazione, volgarotti o genialoidi, i lenzuoli appesi alle cancellate dello stadio sono forse l´unico modo rimasto per pasquineggiare un po' e sfogarsi dei tristi giorni che vive la Fiorentina. Certo sarebbe meglio firmarli, certo non si può tollerare mai travalichino il limite della legalità e della critica, magari aspra, ma corretta. Eppure c'è chi ha chiesto di proibirne l'affissione. L'abbiamo letto con un certo sgomento ieri sulle pagine del Corriere Fiorentino dove Andrea Di Caro paragona quelle cancellate motteggianti ad "una casbah" affermando in buona sostanza che il Franchi essendo monumento nazionale non va imbrattato con quei lenzuoli. A parte che gli striscioni sono affissi sulle cancellate verdognole e ferrose - che per fortuna ancora non sono state dichiarate patrimonio dell'umanità - mica si tratta di scritte indelebili e imbrattatrici. C'è chi si ingegna da tempo a smontare le libertà della rete, c'è chi studia da cane da riporto e "seleziona" a maggiore gloria padronale quel che scrivono i tifosi inviperiti nel presuntamente libero mondo on line, almeno il cartellone solitario che sopravvive per poche ore appeso ai ferri che imprigionano il Franchi, beh lasciatecelo! Non è dal Corriere Fiorentino che si può forse attendere una campagna di tal guisa, ma neppure il contrario però, neppure l'elogio della censura. Si cancellino le scritte sui muri, le offese anonime, le frasi ingiuriose: in questi anni ne sono spuntate spesso specie nei dintorni dello stadio e sono state tutte doviziosamente cancellate. Tutte, tranne alcune: per una ci offrimmo di pagare di tasca nostra l'imbianchino cancellatore, si trattava della scritta "Prizio Boia" che campeggia sulle cancellate esterne (lato viale Paoli) dei Campini. Ella è lì, resiste da qualche anno e adesso ritiriamo quell´offerta, sia per la crisi che per una sorta d'affezione, di timido orgoglio, quell'epiteto ci veniva dato perché troppo critici quando i segnali dell'attuale crisi si leggevano e li leggevamo, ma attorno imperava l'ottimismo di maniera e convenienza. Adesso ce lo teniamo quasi volentieri quel "Prizio Boia", e forse allora lo toglieranno.
Fonte: Stefano Prizio - ViolaGol.com
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