Una polemica senza fine, quella sulla festa della Liberazione. Ieri il sindaco Dario Nardella ha attaccato chi non ha preso parte alle celebrazioni del 25 aprile. A suo avviso chi non c'era non ama la città. Un riferimento chiaro al candidato del centrodestra, Ubaldo Bocci, il grande assente, che è oggi tornando sull'argomento, come riporta l'agenzia di stampa Dire. “Sicuramente, io detesto questa città, la odio - scherza - addirittura ho letto sui giornali che sono un sovversivo. Allora, guardate la faccia di un sovversivo, pronto a buttar giù le istituzioni di questo paese”. Il manager ieri ha preferito tenere un pranzo con gli amici, rifiutando di partecipare ad esempio anche alla commemorazione dei soldati alleati al cimitero dei Falciani, una decisione presa invece sia dall'ex senatore Paolo Amato (Lega) che dal vicepresidente del consiglio regionale, Marco Stella (Forza Italia). Bocci è un fiume in piena. “Allora non mi sono spiegato bene: non credo alla festa di parte, e se ho detto di no ad andare in piazza della Signoria, perché la trovavo una festa di parte, trovavo assurdo andare al cimitero degli americani e degli inglesi, perché sarebbe stato ipocrita”. E senza accorgersene cade sull'ennesima buccia di banana. Perché dire che è ipocrita andare ai Falciani equivale ad additare come ipocrita chi, nei partiti che lo appoggiano, ha fatto tale scelta. Sul tema è intervenuto anche il deputato fiorentino Gabriele Toccafondi. "Cosi' offende i diversi candidati delle sue liste che ci sono sempre andati, alcuni che ci sono andati coraggiosamente ieri ma soprattutto offende la memoria di oltre 5.000 giovani ragazzi statunitensi che morirono per liberare Firenze e la Toscana. È evidente che lo stanno portando su una brutta strada. Conosco Bocci da tanto tempo e continuo ad essere convinto che non sia questo il suo reale pensiero. Lo consiglio di ragionare con la sua testa e non ascoltare consiglieri, spin doctor, agenzie e consulenti". Nel pomeriggio mister Azimut si è poi recato in piazza della Vittoria dove, insieme al candidato della Lega Massimo Sabatini, ha impedito il taglio di sei pini. Una battaglia portata avanti attraverso un nuovo, ironico video dalla stesso Sabatini. Ispirato ad un diverte episodio del cult di Mario Monicelli, Amici Miei (il crollo imminente della Torre Pendente di Pisa), e reso unico dalla musica dei Goblin. Perché, come diceva Francesco Guccini nel 1994 “e i cavalieri di tigri a ore e i trombettieri senza ritegno inamidarono un nuovo pudore, misero a lucido un nuovo sdegno”.
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