"Non mi pronuncio più di così, ma mi sembra veramente eccessivo questo schieramento, forse ingigantito da chissà cosa, vista la civiltà e l'assoluta tranquillita delle presenze". Sono le parole del gup di Firenze Fabio Frangini durante l'udienza preliminare per la morte di Riccardo Magherini, il 40enne fiorentino morto in Borgo San Frediano durante un fermo dei carabinieri, per cui è stato chiesto il rinvio a giudizio per quattro carabinieri e tre volontari della Croce Rossa. Il riferimento è allo spiegamento di forze dell'ordine davanti al palazzo di giustizia. Almeno cinquanta agenti di polizia in divisa ed in borghese hanno presidiato l'ingresso del tribunale per motivi di “ordine pubblico” più attenti a non far parcheggiare le auto dei carabinieri, spedite tutte all'altro ingresso, piuttosto che a possibili rischi per la sicurezza.
Ma è quel qualcuno che ha mandato tutti questi agenti che probabilmente non ha capito il clima della giornata. E di questa storia. Di certo non destavano preoccupazione i volontari della Croce Rossa che hanno atteso l'esito dell'udienza con un presidio solidale verso i 'colleghi' volontari per cui è stato chiesto il rinvio a giudizio. Tantomeno non c'è stato neanche un attimo di tensione o di rabbia tra gli amici di Riccardo Magherini. Soltanto abbracci, commozione, emozione e qualche sorriso. Tutti con la spilla I love Riky hanno silenziosamente atteso fuori dall'aula 12 Guido e Andrea. Persone adulte, professionisti, padri e madri di famiglia in cerca di una giustizia per un amico. Con educazione, orgoglio ed incredibile compostezza.
Questo era un giorno atteso. Da tutti. Dalla famiglia di Riccardo Magherini che pretende la verità, sacrosanta, per la morte di un figlio, di un fratello e di un padre. Dalla Procura che in questi mesi ha disposto indagini che lasciano punti oscuri e vuoti quasi incolmabili. Dall'Arma dei Carabinieri che vorrà uscire senza disonore da questa triste vicenda. Eppure oggi in aula mancavano solo i quattro militari. Non si sono presentati, è nei loro diritti. E' del tutto legittimo. Eppure in casi analoghi (Cucchi, Ferrulli, Uva) lo Stato e i suoi uomini ci avevano comunque sempre messo la faccia, anche per dare l'impressione di non aver niente da temere. Stavolta no. Non nel caso Magherini.
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