La tachipirina è il nome commerciale di un medicinale molto diffuso nel nostro mercato, a base di paracetamolo. Il principio attivo è frequentemente utilizzato per farmaci da banco o da prescrizione per il trattamento di molte condizioni: antipiretico e analgesico, può contribuire sia a far diminuire la febbre che a ridurre i dolori.
Proprio per questo motivo la tachipirina può essere utilizzata per poter alleviare i pregiudizi legati all’esistenza di sintomi come febbre, mal di testa e altri disturbi di natura secondaria, tipici di condizioni come l’influenza e il raffreddore di stagione, o meno.
La tachipirina ( https://www.inran.it/tachipirina/316/ ) è, come anticipato, un medicinale molto comune, disponibile in diverse formule farmaceutiche.
Si può ad esempio acquistare in supposte, compresse, sciroppo, gocce, compresse oro-dispersibili, compresse effervescenti, bustine di granulato effervescente o granulato orosolubile. La scelta della forma “giusta” dipenderà oltre che dalle raccomandazioni del medico, anche dal dosaggio che si vuole utilizzare e dalle preferenze di uso.
In Italia non è possibile acquistare senza ricetta la tachipirina 1000 mg, mentre è possibile acquistare quella da 500 mg. Paradossalmente, si potrebbe aggirare questo limite assumendo due dosi di tachipirina da 500 mg, al fine di arrivare a quella da 1000 mg.
In realtà, è bene soffermarsi sul fatto che vi è una sostanziale differenza di approccio. La dose più bassa, quella tipica dell’automedicazione, è infatti sempre preferibile, considerato che bisognerebbe utilizzare i farmaci partendo sempre dalla più bassa dose possibile per ottenere il risultato desiderato.
Ne deriva che la dose più alta, tipica della Tachipirina 1000 mg, dovrebbe essere utilizzata solo dietro indicazione e prescrizione medica, avendo sempre in considerazione la necessità di rispettare gli intervalli consigliati, e non superare i 3000 mg nell’arco delle 24 ore.
La tachipirina si può usare per il mal di testa? In realtà, non sempre è facile cercare di capire quale possa essere il miglior medicinale per poter fronteggiare condizioni quali le cefalee, vista e considerata la diversa natura e origine di questo problema.
Dunque, nell’ipotesi di mal di testa, ben difficile prevedere quale sia il farmaco / principio attivo più utile per trovare una risoluzione completa e rapida del proprio fastidio. È ben accertato, tuttavia, che proprio la tachipirina viene indicato come uno dei più efficaci, con diverso dosaggio a seconda dei casi.
Una delle domande più comuni sull’uso della tachipirina è se il farmaco possa o meno essere utilizzato a stomaco vuoto. In linea di massima non dovrebbero esserci problemi, considerato che contrariamente ai FANS (https://it.wikipedia.org/wiki/FANS) la tachipirina non è un acido, e non ha dunque un’azione gastrolesiva diretta nel momento in cui arriva nello stomaco.
Non solo: il meccanismo di azione del paracetamolo è differente dagli antinfiammatori, e non manifesta dunque nemmeno un’azione gastrolesiva indiretta.
Naturalmente, in alcuni soggetti che sono a rischio di andare incontro a effetti collaterali gastrointestinali (come il bruciore di stomaco) può comunque essere consigliabile somministrare il farmaco a stomaco pieno.
Altra domanda comune sull’uso della tachipirina riguarda la sua fruizione nella “dolce attesa”. In realtà, anche in questo caso i rischi dovrebbero essere più contenuti rispetto ai FANS, valutato che il medicinale non influirebbe sulla chiusura del dotto arterioso fetale.
Tuttavia, considerata la delicatezza del tema e le molteplici ripercussioni, non possiamo che consigliarvi di parlarne in maniera specifica e attenta con il vostro medico di riferimento. Lo stesso dicasi, peraltro, per quanto attiene la possibilità di assumere la tachipirina in allattamento.
La tachipirina, contrariamente a quanto avviene con altri anagelsici come l’aspirina, non espone quasi mai a effetti collaterali, valutato che ha proprietà antinfiammatorie relativamente lievi. Naturalmente, anche questo medicinale non dovrà essere somministrato a soggetti che sono affetti da problemi epatici o renali, problemi di alcolismo o sottopeso grave. Anche in virtù di quanto sopra la tachipirina può essere usata in età pediatrica.
Rammentiamo comunque che un utilizzo sconsiderato del paracetamolo, per lunghi periodi e per dosi elevate, può esporre il paziente a danni a diversi organi, come il fegato e i reni. In entrambi questi organi, la tossicità del farmaco non è dovuta alla molecola, ma ai suoi metaboliti.
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