In seguito al servizio che abbiamo pubblicato sui nuovi 'mimi' del centro di Firenze, abbiamo ricevuto la richiesta di replica di associazione Nazione Rom che pubblichiamo di seguito.
"Sono una “mimo di strada itinerante” con nome d'arte Francesca. Ieri il vostro quotidiano on lines Sito di Firenze ha pubblicato un articolo ed un video dal titolo “rom travestiti da mimo – il nuovo accattonaggio nel centro di Firenze” che contiene affermazioni non veritiere e discriminanti verso l'etnia Rom. Quella che avete inquadrato sono io ed in base alla legge sulla stampa chiedo diritto di replica: “mi chiamo Sucarina Monteanu, sono nata in Romania il 23 gennaio 1991. Sono di etnia Rom, vivo e lavoro nel centro storico di Firenze. Dormo in terra perchè non ho una casa, sono sposata con Mihai Copalea, sono madre di un piccolissimo bambino e ne attendo un altro. Lavoro come mimo itinerante perchè non è possibile ottenere dal Comune di Firenze il permesso per lavorare in una postazione fissa come gli italiani travestiti da mimo”.
Il termine accattonaggio è brutto. Abbiamo una dignità: siamo esseri umani. Non rubiamo. Neanche i nostri connazionali che lavoravano alla Stazione di SM Novella hanno mai rubato. I soldi che guadagniamo servono per non morire di fame. La nostra famiglia ha subito discriminazioni razziali da parte dell'Amministrazione Comunale. Siamo stati sgomberati nel gennaio 2010 dall'Ex Osmatex a Sesto Fiorentino. La nostra baracca distrutta. Non ci hanno concesso nessuna soluzione abitativa alternativa. Il 21 gennaio 2011 la Polizia Municipale ci ha strappato e rubato le coperte mentre dormivamo in terra in Piazza Santissima Annunziata. Mihai Copalea ha lavorato con altri cittadini Rom nel Cimitero degli Inglesi in Piazza Donatello per aiutare Suor Julia Bolton Holloway nel restauro di un Patrimonio Unesco ma i giornali non scrivono di questa storia: è attivista e rappresentante del Consiglio Nazionale Rom di Firenze, ha partecipato alle scuole per giornalisti promosse dalla Commissione Europea. Tutti i soldi che l'Europea da all'Italia per la “questione Rom” finiscono nelle mani delle organizzazioni italiane. A noi non arriva nulla. Abbiamo fatto anche lo sciopero della fame quando hanno sgomberato la nostra sede.
Con Marcello Zuinisi legale rappresentante Associazione Nazione Rom abbiamo chiesto incontro con il Sindaco Dario Nardella: c'è una Strategia Nazionale di inclusione dei Rom da rispettare. Ci sono accordi strutturali europei da rispettare: “vogliamo lavorare, una casa per far vivere e crescere i nostri bambini”. A Firenze la povertà non riguarda solo i Rom ma tantissimi cittadini italiani. Le Amministrazioni devono rispettare i diritti umani. É ora di costruire una città accogliente per tutti. É ora che a Firenze ed in Italia i poveri non vengano più criminalizzati ma supportati con politiche di inclusione sociale duratura. "
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