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ciclismo

Toscana esclusa dal Giro d'Italia? Chi vincerà al Giro 2022?

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Chi vincerà il Giro d’Italia quest’anno? Tra nomi nuovi e tanti campioni del pas

Il Giro d’Italia numero 105 parte dall’Ungheria ma non passa per la Toscana. Chi sarà il vincitore di una delle corse ciclistiche più famose al mondo?

 

Il Giro d’Italia 2022 è un’edizione molto interessante, con tanti campioni che possono combattere per il titolo. Dai giovanissimi ancora sconosciuti ai più fino a quelli più anziani come Nibali, Valverde e Cavendish ne vedremo delle belle. Abbiamo, poi, anche alcuni dei protagonisti delle gare classiche del Nord: Biniam Girmay (conquistatore della Gand) e Mathieu van der Poel (vincitore del Giro delle Fiandre) tra tutti. Prepariamoci, quindi, a questa edizione e alle scommesse sul Giro d’Italia 2022 con un po’ di statistiche che potranno servire. Le quote online del Giro, infatti, sono più incerte che mai.

 

Iniziamo con alcune curiosità: il giro partirà da Budapest e sarà questa la 14esima partenza fuori dal territorio italiano nella storia della Rosa. Gli ungheresi corridori saranno tre: Barnabas Peak, Erik Fetter e Attila Valter. Valter è il più famoso tra questi e l’anno scorso ha indossato la maglia rosa per 3 tappe ma chissà se un magiaro riuscirà a essere vincitore assoluto quest’anno. Altra notizia: il Giro non passerà per molte regioni a ovest tra cui la Toscana, scelta un po’ strana dopo che l’anno scorso la corsa fece tappa proprio a Firenze (in piena crisi calcistica, oltretutto, dopo la sconfitta a Milano contro i rossoneri).

 

Chi sono i possibili vincitori?

Uno dei papabili vincitori di quest’anno è Mark Cavendish che potrebbe essere, per età, al suo ultimo Giro e che è stato vittima, qualche mese fa, di una brutale rapina in casa. Mark è uno dei più combattivi e continuerà a rendere la vita difficile ai suoi avversari grazie alle sue doti di velocista straordinario. Valverde e Pozzovivo, poi, sono altri due da tenere d’occhio. Anche se piuttosto anziani sapranno dare spettacolo nelle tappe più difficili di quest’anno. Sappiamo, infatti, che nonostante l’età (39 e 42) non hanno intenzione di mollare e sapranno dimostrare la loro classe cristallina.

 

A 38 anni suonati ci prova anche Vincenzo Nibali che ha dichiarato di voler lasciare un segno anche al Giro 2022. “Lo squalo” si presenta più affamato che mai in quella che è stata, nel 2005, la sua prima corsa da professionista e che lo ha visto protagonista, in questi 17 anni, di tappe epiche e di vittorie che sono rimaste nella storia di ogni appassionato delle due ruote. Vincenzo non pensa neppure al ritiro, si sente ancora bene e non ha voglia di pensare a un futuro che vede ancora lontano. La concentrazione, infatti, è tutta sulla corsa e sulle possibilità di vittoria. Il suo team, Astana, è uno dei migliori e Vincenzo può contare su compagni di squadra di altissimo livello.

 

Il Giro d’Italia rappresenta la storia del nostro Paese

Senza timore di sembrare retorici ci sentiamo di affermare che la "corsa rosa” rappresenta (e ha rappresentato) in maniera evidente la storia del nostro Paese e resta, a più di 100 anni dalla sua prima edizione, una delle manifestazioni più amate da ciclisti e non. Non possiamo, infatti, non pensare a campioni come Bartali e Coppi che, in un tempo lontanissimo, hanno accompagnato, con le loro gesta eroiche, un’epoca che fu. La famosa foto del passaggio della borraccia, se ci pensiamo, è una delle più iconiche al mondo e non rappresenta solo la storia del ciclismo in Italia ma dello sport mondiale.

 

Non ci vuole poi tanto a pensare che Gimondi e Merckx, 20 anni dopo, hanno aggiunto fuoco e fiamme a una storia già meravigliosa con uno dei duelli più appassionanti di sempre. Anche l’epica battaglia tra Saronni e Moser e, successivamente, tra Indurain prima e Pantani poi, hanno fatto vivere pagine sportive incredibili. Lo scandalo che ha portato Pantani alla squalifica e a una morte misteriosa poi fanno parte del costume del nostro Paese e non solo di uno sport tanto bello e tanto faticoso come il ciclismo. Perché, ecco, il Giro d’Italia travalica quella che è la passione per la bici e diventa amore per le strade d’Italia che, con corse sfrenate e salite faticosissime, delineano, in maniera chiara e appassionante, le diversità tra regioni e tra paesi e città, a passo lento o velocissimo ma sempre con tanta grinta, passione e cattiveria sportiva.

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