Sette arresti in carcere e cinque obblighi di dimora nel comune di Bologna, di cui quattro con l'obbligo di presentarsi ogni giorno alla polizia, oltre ad una serie di perquisizioni personali e locali. È questo il bilancio dell'operazione "Ritrovo" dei carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Bologna eseguita nei confronti di dodici anarchici tra Bologna, Firenze e Milano.
I dodici sono ritenuti gli autori di un attentato incendiario a Bologna, tra il 15 ed il 16 dicembre 2018, ai danni di alcuni ponti ripetitori delle reti televisive nazionali e locali, di apparati di fonia dei ponti radio delle forze di polizia e antenne di ditte che forniscono servizi di intercettazioni e di sorveglianza audio-video alle autorità giudiziarie, tutti a Bologna in località Monte Donato.
Sono anche accusati di altri atti di violenza, con finalità di terrorismo e di eversione dell'ordine democratico dello Stato.
Agli indagati si contesta anche l'organizzazione di manifestazioni pubbliche e cortei non autorizzati con l'obiettivo di contrastare e impedire l'apertura dei Centri permanenti di rimpatrio, attuata dalla legislazione voluta dal Governo sulla gestione dell'immigrazione, provocando, anche, scontri violenti con le forze dell'ordine.
Contestati anche danneggiamenti di condomini ed edifici pubblici, con l'apposizione di scritte di carattere minatorio e offensivo nei confronti delle Istituzioni dello Stato, e di sportelli bancomat di Istituti di credito di rilievo nazionale nell'ambito di una lotta che secondo gli investigatori, veniva messa in atto dai presunti anarchici contro le strutture economiche dello Stato.
Di supporto a queste azioni, secondo l'accusa, venivano realizzati e diffusi, opuscoli, articoli e volantini "dal contenuto istigatorio, tesi ad aggregare nuovi proseliti impegnati nelle "campagne di lotta"".
Le indagini, coordinate dalla Procura bolognese, hanno accertato come gli autori si fossero organizzati promuovendo un'associazione terroristico-eversiva tesa anche alla predisposizione e diffusione di materiale che istigava al compimento di azioni riconducibili a una generale 'campagna di lotta anti-Stato'.
L'operazione, denominata Ritrovo, è stata condotta carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Bologna, che hanno eseguito misure cautelari.
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