Violenza sessuale, con questa accusa tre carabinieri sono stati rinviati a giudizio dal gup di Firenze. L'indagine ha avuto inizio ad agosto del 2010 dopo la denuncia di una ragazza che ha raccontato di aver subito le violenze durante una perquisizione della sua abitazione. Secondo la versione dell'accusa gli abusi sarebbero avvenuti anche in caserma. La perquisizione riguardava il fidanzato della ragazza, che viveva con lei, ed aveva problemi di droga. Il processo si aprirà il 16 maggio 2014. Secondo l'accusa, la donna, una cittadina giordana di 38 anni, sarebbe stata violentata dai tre carabinieri, che hanno fra i 37 e i 41 anni, in diversi momenti. Due militari ne avrebbero abusato prima a turno e poi insieme nella casa, durante la perquisizione; uno di loro sull'auto, mentre la accompagnava in caserma; quindi, un terzo nel suo ufficio in caserma. La donna avrebbe subito violenza anche una volta riaccompagnata a casa. La donna sarebbe stata minacciata con frasi come ''Devi stare zitta altrimenti saranno guai''. I militari le avrebbero anche prospettato ''implicitamente il pericolo - e' scritto nell'avviso chiusura indagini - di coinvolgerla in qualche modo nelle indagini a carico'' del fidanzato. Una triste pagina che lascia l'amaro in bocca nonostante la difesa dei legali dei tre carabinieri rinviati a giudizio.
"Ci sono intercettazioni, esami scientifici sui profili genetici, testimonianze che comprovano in maniera granitica che le accuse sono destituite di ogni fondamento'' spiega all'Ansa l'avvocato Eraldo Stefani che, insieme a Francesco Stefani, difende i tre accusati.
''Ci sono le testimonianze di altri militari che erano con loro quella sera - ha spiegato Stefani - che smentiscono il racconto della donna. Nulla di tutto cio' di cui sono accusati i tre militari e' avvenuto''. ''E' una vicenda che ha dell'incredibile - ha aggiunto il legale - E' impressionante la mole di elementi probatori che assicurano la completa e totale estraneita' dei tre militari. Purtroppo - ha concluso - ormai l'udienza preliminare non e' piu' un momento reale di filtro, ma solo un momento di passaggio''.
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