Rinvio a giudizio per stalking nei confronti di Giancarlo Del Negro, imprenditore fiorentino di 74 anni, già noto alle cronache per varie inchieste (leggi Repubblica del 2004 - Corriere fiorentino 2012), a cui tra l'altro il gip del Tribunale di Firenze ha confermato il divieto di avvicinamento nei confronti di un noto professionista fiorentino, difeso dall'avvocato Francesco Stefani.
Al processo, che vede parti civili anche la moglie del professionista e due imprenditori, Del Negro dovrà rispondere anche di diffamazione aggravata. Prima udienza il prossimo 6 settembre.
La vicenda ha inizio nel 2018 quando Del Negro, difeso dall'avvocato Daniele Pucci di Prato, a seguito di un mancato accordo professionale, inizia a 'postare' alcuni stati di WhatsApp con offese e allusioni gravissime, con tanto di nome e cognome nei confronti di alcune persone, compreso il professionista, per "gettare discredito" anche sulla famiglia dell'uomo.
Una persecuzione a "cadenza giornaliera", in cui Del Negro aveva preso di mira in particolare il professionista, augurandogli di trascorrere il Natale nel carcere di Sollicciano, scrivendo continue offese alla moglie e ai figli, pubblicate anche sui social network.
Anche dopo una denuncia presentata dal professionista, Del Negro prosegue la sua escalation di atti persecutori, spedendo oltre 50 lettere anonime allo studio del professionista. All'interno delle buste, sempre spedite da Firenze, c'erano fogli bianchi scritti a computer, contenenti messaggi con accuse gravissime per aver commesso reati di ogni genere, la vicinanza e l'appartenenza ad una famiglia mafiosa e le continue offese ai familiari.
A quel punto, logorato da una situazione insostenibile, il professionista ha ingaggiato un investigatore privato per cercare di cogliere sul fatto lo stalker. Ed è stato proprio durante l'invio di alcune di queste lettere anonime, che Del Negro è stato fotografato ad imbucare le missive nella cassetta postale di via Pellicceria a Firenze. Dal successivo controllo, condotto dai carabinieri, sono poi state trovate proprio tre lettere indirizzate al professionista.
Lettere con "frasi pesantemente offensive (..) nelle quali lo accusava ingiustamente di aver commesso una serie di reati", tra cui lesioni volontarie e alcune truffe, e di "essere vicino alla famiglia malavitosa dei Sutera".
Su Del Negro, come già scritto, pende anche il divieto di avvicinamento e comunicazione nei confronti del professionista, infatti, come riporta l'ordinanza cautelare, "la quantità di affermazioni denigratorie, offensive e minacciose pubblicate dal Del Negro è davvero rilevante", inoltre l'indagato ha "dimostrato di non sapersi sottrarre agli impulsi criminosi" e di voler continuare "ad ogni costo nel suo proposito persecutorio".
Secondo i pm Del Negro ha causato al professionista "un perdurante e grave stato di ansia e di paura" oltre ad "un fondato timore per la incolumità propria e dei suoi prossimi congiunti" che lo ha costretto "a modificare le proprie abitudini di vita".
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