Nella Sala de' Dugento di Palazzo Vecchio mercoledì 12 giugno ci sarà una giornata dedicata al collirio ritrovato nel relitto navale del Pozzino nel Golfo di Baratti. Per l'occasione sarà esposto il contenuto della valigetta del medico recuperato a bordo della nave.
Stamane alla presentazione dell'evento assieme agli studiosi e agli archeologi della Soprindenza ha partecipato il presidente del Consiglio Comunale Eugenio Giani. Il presidente, sempre attento alla storia e alla tradizione toscana, ha ricordato quando negli anni '80 venne recuperato il relitto nei pressi di Livorno, nel porto di Baratti. Punto nevralgico per gli scambi e i commerci in epoca etrusca, romana e medievale, come testimoniato anche da uno degli affreschi del ciclo del Salone dei Cinquecento. "Proprio i ritrovamenti in quest'area - spiega Giani - ci aiutano a capire la cultura dei nostri antenati".
La storia ha dell'incredibile, in grado di affascinare le menti di scrittori e sceneggiatori. Le 'compresse' vennero rinvenute nel bagaglio di un medico che viaggiava lungo le coste del Mediterraneo su una nave naufragata nel II secolo a. C. nelle acque dell'antica città etrusca di Pupluna (Populonia-Livorno).
A custodire per oltre 2200 anni l'antico medicamento è stato un contenitore di stagno (pisside), mantenutosi sigillato all'interno del relitto navale del Pozzino portato alla luce, sotto la direzione Antonella Romualdi, dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana, guidata ora da Andrea Pessina.
In onore a Plino il Vecchio, che aveva descritto un simile preparato nei suoi scritti, il medicinale è stato battezzato 'collirio di Plinio'.
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