“Inesistenti” perchè “per Firenze il sistema di cancellazione automatica è previsto dopo sette giorni” quindi “è ragionevole presumere che le immagini fossero disponibili entro il 10 marzo u.s. e non oltre”. Questo è un passaggio della risposta alla richiesta di accesso agli atti formulata al Comune di Firenze dal consigliere comunale Francesco Torselli, capogruppo di Fratelli d'Italia, che ha rivolto lo scorso 30 ottobre una richiesta delle immagini video di Telecamera Amica di alcune zone della città nella notte del 2 e 3 marzo scorsi (segnatevi questa data, ndr) per i numerosi schiamazzi notturni e la confusione per il centro di cui spesso il consigliere si è occupato con interrogazioni ed interventi sulla stampa.
Queste immagini oggi non ci sono più nonostante la Polizia Municipale di Firenze “sia in grado di “brandeggiare” le telecamere ed a provvedere alle registrazioni necessarie per le attività di istituto, in particolare per le funzioni di Polizia Giudiziaria”.
E soprattutto nella risposta a Torselli si fa riferimento al fatto che comunque sia “l'accesso alle immagini è in primo luogo possibile per le attività di indagine richieste dal verificarsi di eventi criminosi siano essi accertati d'ufficio, sia segnalati dai cittadini allo scopo di fissare possibili fonti di prova per l'Autorità Giudiziaria”.
Ma il 2 e 3 marzo sono date buie per Firenze. Quella notte nonostante il comune e la Polizia Municipale se lo siano dimenticato, proprio in alcuni dei tratti a cui fa riferimento Torselli nella sua richiesta di accesso agli atti, è morto in Borgo San Frediano Riccardo Magherini durante un arresto dei carabinieri.
Se c'è, come c'è e non possiamo dubitarlo, così tanta attenzione da parte di quegli uffici a quello che accade a Firenze e viene ripreso dalle telecamere del Comune, come è possibile che chi comanda quei reparti, che chi è in servizio in quegli uffici, non abbia visionato quelle telecamere?
Tanto più che Riccardo Magherini muore a poca distanza della telecamera Ztl di Borgo San Frediano, oltre al fatto che dal consolato americano giunge una chiamata di un uomo che sente un altro uomo (Magherini) urlare “aiuto”da Ponte Vespucci, altro luogo di telecamere Ztl. Questi elementi dovevano essere sufficienti per visionare anche solo quelle immagini che inquadrerebbero gli spostamenti di Magherini. Compresi quelli che neanche la procura di Firenze è in grado di ricostruire tra 00.20 e 00.45.
Questi video andavano visionati. Lo doveva fare la Polizia Municipale e soprattutto li dovevano chiedere la Procura di Firenze ed il Pm Luigi Bocciolini che ha coordinato le indagini. E invece no, non lo hanno fatto.
Lo farà, ma da questa risposta capiamo che sarebbe stato comunque troppo tardi, il legale di parte civile della famiglia Magherini che presenterà istanza, senza mai ottenere risposta, il 24 marzo per visionare le telecamere del Comune di Firenze e quelle, 18, della Dia di Firenze, la Direzione Investigativa Antimafia, che ha gli uffici tra via Montebello e Lungarno Vespucci luoghi in cui Riccardo Magherini potrebbe esser transitato in quei minuti che mancano nella ricostruzione della procura.
Insomma da una risposta alla normale attività di un consigliere comunale emerge un ulteriore macabro dettaglio sull'approssimazione con cui sono state svolte le indagini per la morte di Riccardo Magherini. E proprio l'alone di mistero che cala sulle molte precisazioni fornite, e non richieste da Torselli, da parte della Polizia Municipale, hanno spinto il consigliere comunale a chiedere spiegazioni in aula presentando un'interrogazione firmata anche da i consiglieri di Sel, Firenze a Sinistra e Movimento 5 Stelle che vedrà la risposta lunedì durante il consiglio comunale dell'amministrazione guidata da Dario Nardella.
E quel che stupisce è continuare a leggere la risposta dei funzionari del comune secondo i quali “l'accesso agli atti del consigliere pone come 'contrappeso' l'obbligo del segreto in casi molto particolari come il presente”.
Quindi se per caso avessero dato i video delle telecamere amiche al consigliere Torselli e in quelle immagini ci fosse stata anche solo l'ombra di Riccardo Magherini lui sarebbe dovuto rimanere in silenzio? Ma davvero stiamo scherzando?
Appare incredibile data la gravità della vicenda che questi video non siano stati richiesti dalla Procura ed il fatto ad oggi è che queste immagini non ci sono più, perchè nessuno le ha viste, e speriamo sia così, o ha avuto l'esigenza di visionarle nonostante fosse morto un uomo in San Frediano durante un arresto dei Carabinieri. Questa è la realtà dei fatti. Così hanno svolto le indagini.
LA RISPOSTA AL CONSIGLIERE COMUNALE FRANCESCO TORSELLI
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